Volontariato vincenziano: il futuro di un carisma

Eletto il nuovo consiglio regionale

Ogni giorno in Italia ci sono 12.000 volontari che mettono a disposizione del tempo per incontrare i fratelli in difficoltà nel loro ambiente di vita. Stiamo parlando dei gruppi di volontariato Vincenziano (Aic), che collaborano con la Chiesa e la società civile per promuovere l’integrazione dei più poveri e disagiati della società. Il loro modello di riferimento, oltre naturalmente alla Parola di Dio, è san Vincenzo de’ Paoli, che ha fondato i gruppi nel 1617. In Italia operano in 18 regioni. Tra queste c’è anche l’Umbria, e più precisamente i gruppi di Perugia, Spoleto, Foligno, Orvieto, Todi, Umbertide. Tutti i volontari vincenziani dell’Umbria – la maggior parte donne, chiamate consorelle ‘ si sono ritrovati a Spoleto, il 7 maggio scorso all’istituto Nazareno, per eleggere il nuovo consiglio regionale, dopo le dimissioni per motivi personali della presidente Luciana Settimi. Alla giornata ha partecipato Isa Sarullo, vice presidente nazionale. Nella discussione sono emersi molteplici aspetti sulla situazione del volontariato vincenziano in Umbria. Siamo di fronte ad una presenza sempre più assottigliata di volontarie. L’età media è abbastanza alta. Numerosi, però, i servizi che si riescono ancora a portare avanti: assistenza a malati soli e con problemi economici, puntando sulle visite domiciliari; attenzione anche a quelli che hanno molte primavere sulle spalle e che vivono in case di risposo; aiuti ad extracomunitari disabili per l’adempimento delle pratiche per le pensioni di invalidità; corsi di lingua italiana per le badanti; stretta collaborazione con le Caritas e i servizi sociali. È emersa anche la scarsa partecipazione delle volontarie umbre alle attività nazionali. Per il futuro è necessario puntare sulla formazione costante e non sporadica dei gruppi, che devono avere come riferimento per il loro servizio la santità, eredità preziosa del Signore da trasmettere agli altri. Ci vuole coraggio, è stato ribadito nell’incontro spoletino, per guardare le cause del male, per esaminare le sconfitte, per un confronto sereno e aperto, dimostrando alla società che lo stile di vita vincenziano è legato alla libertà dalle cose e dai falsi bisogni. Al termine dei lavori è stato eletto il nuovo consiglio regionale. Presidente è stata designata la spoletina Donatella Tantillo De Pascale. Il consiglio è formato da: Gianna Brunetti Fittuccia (vice presidente, di Spoleto), Carmela Vitale Di Candilo (segretaria, di Spoleto), Maria Luisa Santi Hanke (tesoriera, anch’essa spoletina). L’incontro si è chiuso con la messa celebrata dall’arcivescovo Riccardo Fontana. Insomma, da Spoleto i gruppi di volontariato vincenziani umbri sono ripartiti carichi di entusiasmo, pronti al servizio là dove ci sia bisogno, convinti che è necessario scommettere sui giovani per continuare ad avere, come disse don Mazzolari, delle mani e dei cuori trasparenti, al servizio dei più poveri.

AUTORE: Francesco Carlini