Nell’ambito della Settimana del volontariato nella Sala delle colonne della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia si è svolto un convegno dedicato alla presentazione dei dati di un censimento condotto da Cesvol insieme ad Aur, Agenzia Umbria Ricerche, su 527 associazioni di volontariato censite nella sola provincia perugina. Una osservazione generale: un’esplosione del fenomeno negli ultimi anni accanto a disorganizzazione, improvvisazione, crisi nel turn-over dei soci. Il 66% sono ‘associazioni di volontariato’ vere e proprie mentre il resto sono fondazioni, comitati, enti religiosi, pro loco, il 56% si dichiara ‘onlus’, ma l’80% non ha personalità giuridica, come ha riportato Meri Ripalvella, ricercatrice Aur. Sempre il 66% ha avuto una crescita numerica negli ultimi 2 anni, ma uno dei punti più critici per le associazioni intervistate (77%), è proprio il reclutamento di volontari; solo il 6% circa possiede una sede, il 20% affitta una sede da enti pubblici o privati. Capitolo comunicazione: è individuata come priorità assoluta per le associazioni, le quali si dotano al 39% di un ‘addetto stampa’; il 74% delle stesse, però, non è neppure presente negli elenchi telefonici. Dati contrastanti, paradossali per le associazioni che all’85% sono di piccole dimensioni. Dati che fanno riflettere Antonello Scialdone, dirigente Isfol per le politiche sociali e le pari opportunità, intervenuto tra gli altri al convegno. ‘Paradossi, contraddizioni’ ha detto ‘che fanno emergere l’immaturità organizzativa del settore’. Il suo monito: ‘non sottovalutare, come invece il volontariato fa, l’accountability, la capacità di rendere conto all’esterno’. ‘Un terreno delicato’, ha commentato Claudio Carnieri, presidente Aur, ‘che testimonia però la modernizzazione dell’Umbria degli ultimi 25 anni. Questa ricerca è uno spaccato dell’identità dell’Umbria’. Un’identità e un mondo del quale ‘è facile innamorarsi’, ha osservato Luigi Lanna, presidente Cesvol, ‘ma che bisogna per forza di cose conoscere: da qui l’indagine’. Antonio Lanuti, presidente del Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato, che eroga i fondi ai Csv dagli utili delle Fondazioni bancarie, ha fornite le cifre dei fondi messi a disposizione, che sono in tutto 13 milioni di euro dal ’94 al 2007, per le due province umbre. Un mondo sfaccettato e contraddittorio, insomma, ma interessante ‘perché consente di entrare nelle pieghe più profonde della società attuale’, ha commentato Don Elio Bromuri, moderatore del convegno ‘il mondo della gratuità, ma anche della creatività’. Oggi il volontariato è in ascesa al Sud, dice Elisabetta Tondini di Aur, ‘dopo anni di ritardo’; mentre secondo dati Istat, 11 italiani su 100 con età superiore ai 14 anni nel 2005 avrebbero svolto attività di volontariato, dall’assistenza sociale alla tutela dei beni culturali alla protezione civile, alla sanità.