“Voi fate bella la città”

DIOCESI. L’Arcivescovo incontra i lavoratori

Nel periodo di Quaresima, in preparazione alla Pasqua, l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti incontra diverse categorie di lavoratori nei propri luoghi di lavoro. Martedì scorso (16 marzo) ha celebrato l’eucaristia con gli operatori ecologici della Gesenu, presso l’impianto di raccolta, riciclaggio e smaltimento rifiuti di Ponte Rio in Perugia. Il presule ha offerto a 150 persone tra operai, impiegati e dirigenti aziendali una “riflessione sul lavoro e l’attività umana”, sottolineando come “il lavoro è pace”. Mons. Bassetti ha detto che “l’uomo e la donna nel lavoro si realizzano e, mediante l’attività umana, compiono la trasformazione positiva di tutte le cose per crearsi benessere, progresso, civiltà e cultura. In questo senso possiamo dire che il lavoro costruisce la storia degli uomini e la civiltà”. L’Arcivescovo si è rivolto agli operatori con parole semplici, volte a instaurare subito un rapporto familiare: “Quando le mattine presto vado a celebrare le messe in qualche monastero e la città è ancora vuota e silenziosa, voi carissimi siete i compagni, gli amici che per primi incontro mentre già state riordinando la città, come fosse una casa, un appartamento in modo che chi esce per il lavoro, i ragazzi che vanno a scuola, tutti, trovano le vie riordinate e pulite. Voi contribuite a rendere bello ed attraente il volto della nostra città. Perché la città non è soltanto un agglomerato di case, monumenti e parchi, la città è viva, la città è come un persona. La nostra Perugia, i paesi che la circondano, con un volto così umano, grazie a Dio è ancora abitabile”. Soffermandosi nuovamente sul lavoro, mons. Bassetti ha ricordato che esso “è anche fatica non sempre ben retribuita, è sacrificio, ma stando alla Parola di Dio tutte le attività umane sono, innanzitutto vocazione e missione. ‘Possiedi e lavora la terra!’ disse Dio all’uomo, all’inizio della creazione. L’uomo e la donna sono chiamati a lavorare in questo mondo per trasformarlo in un luogo abitabile, un luogo dove regnino fraternità e pace, con l’aiuto di Dio!”. Altro importante rapporto evidenziato dall’arcivescovo è quello famiglia-lavoro, prendendo come esempio la Sacra Famiglia di Nazareth, la quale, come tutte, ha lavorato per guadagnarsi il pane. “Proprio nella vita umile della Famiglia di Nazareth – ha detto mons. Bassetti – che noi possiamo trovare risposte vere, perciò sempre attuali alla domanda sul senso e sul posto che il lavoro deve avere nella nostra vita. Certo, esistono differenze profonde tra i  nostri tempi e quelli in cui visse Gesù, ma sostanzialmente anche il nostro lavoro può essere messo a confronto con quello della Sacra Famiglia”. L’Arcivescovo ha concluso la sua riflessione soffermandosi su concetti che per molti sono dati troppo spesso per scontati, al punto da essere dimenticati e vengono rammentati solo quando si verificano delle amare circostanze: “Il lavoro va retribuito con giustizia; il lavoro deve svolgersi nell’ambito della sicurezza per le persone; il lavoro va garantito a tutti perché è un diritto. E qui forse tutti dobbiamo fare di più! Va abolito il lavoro nero, che è una vera forma di egoismo e taglia posti di lavoro. Il lavoro va amato e difeso”. Mons. Bassetti ha salutato gli operatori della Gesenu dicendo loro: “Gesù, il figlio del carpentiere che per trent’anni ha faticato a Nazareth, sia la vostra forza e la vostra invincibile speranza”.