“Eucarestia e città” è il tema dell’Assemblea ecclesiale diocesana che si terrà sabato 24 e domenica 25 ottobre a villa Spirito Santo a Terni dalle ore 16. I due giorni di lavori saranno introdotti dalla preghiera cui seguirà, nella giornata di sabato, la relazione del prof. Severino Dianich, sacerdote della diocesi di Pisa, docente di teologia sistematica allo Studio Teologico fiorentino. Nel pomeriggio di domenica verranno approfonditi, nei gruppi di lavoro, i contenuti della nuova lettera pastorale Eucarestia e città, che verrà presentata e consegnata dal vescovo Vincenzo Paglia. In preparazione alla prossima assemblea diocesana abbiamo chiesto a don Giorgio Brodoloni, vicario episcopale per la pastorale, di approfondire i temi della riflessione comune. Qual è il significato di questo incontro ecclesiale? “L’Assemblea ecclesiale è uno dei momenti più alti della vita della comunità diocesana, sia per un cammino di comunione che per l’unico impegno pastorale. È un percorso partito negli anni scorsi con la riflessione sul rapporto tra eucarestia e città, in quell’invito ad ‘andare’ che viene pronunciato al termine della messa, e che richiede ad ogni credente di stare nella realtà quotidiana, nello sviluppare pienamente il rapporto tra vita e religione, perché l’eucarestia sia veramente fermento di vita nuova, farmaco d’immortalità e fervore di crescita umana nella città”. Che percorso è stato fatto in questo anno? “Abbiamo riflettuto su questo aspetto pastorale della Chiesa, l’eucarestia, nel Consiglio pastorale diocesano, nei Consigli parrocchiali, nelle associazioni, vicarie, negli incontri presbiterali, raccogliendo diversi contributi per la stesura della lettera pastorale del Vescovo”. Qual è il messaggio della nuova lettera pastorale? “Nella lettera il tema Eucarestia e città viene sviluppato in quattro capitoli, nei quali viene messo in risalto il legame tra chiesa e città, esaminate le ferite e i problemi della società attuale per i quali la Chiesa diviene seme di speranza nuova per il bene comune della città. Una Chiesa che dedica spazio e tempo al Signore, che trae forza dalla preghiera e dalla comunione fraterna. Nella lettera è ribadito che il bene comune è un compito di tutte le istituzioni sociali, ciascuna secondo la sua specifica funzione sociale, senza supremazie. Il Vescovo pone l’accento anche sull’identità collettiva, il senso di un ‘noi’ che non precede né ricapitola l’insieme degli ‘io’ personali, ma diviene un’insieme di azioni e di iniziative dirette a rinnovare e radicare dentro la città stessa una nuova e coraggiosa idea di Terni. È un compito che spetta naturalmente anche alla Chiesa e a tutte le sue organizzazioni: il compito di animare e dare sostanza all’identità della città. ‘La speranza e il cambiamento sono le grandi prospettive entro le quali lavorare, tutti insieme, alla costruzione di questa nuova identità. Non possiamo convivere con il grande peccato sociale della disperazione e dell’immobilismo’ esorta il nostro Vescovo”. Quali saranno i passi futuri del cammino della Chiesa diocesana? “Innanzi tutto la lettera pastorale sarà consegnata a tutti i Consigli pastorali parrocchiali, associazioni e a tutti i fedeli e diocesani. È un punto di arrivo del cammino, come detto, ma anche punto di partenza di percorsi specifici che diano nuova e concreta forma al tessuto sociale. Alcuni sono suggeriti e indicati dal Vescovo: la rotture delle cerchie sociali chiuse, una comunicazione più intensa tra mondo della cultura, della politica, dell’economia, della religione, della famiglia, la piena apertura a tutti i soggetti vivi della città, scuola, università, organizzazioni religiose, associazioni, imprese. Altri saranno individuati nelle diverse realtà sociali e ecclesiali”.
Vivere la fede nella città
Verso l’Assemblea diocesana del 24-25 ottobre
AUTORE:
Elisabetta Lomoro