Visita ad limina. Mons. Paglia da Benedetto XVI: la parola di Dio è tornata nella coscienza dei ternani

La Chiesa di Terni è viva

que giorni intensi per la Chiesa umbra e diocesana, impegnata con i rispettivi vescovi nella visita ad Limina apostolorum, ossia gli incontri quinquennali dei vescovi di tutto il mondo con il papa. Un’occasione per portare a Benedetto XVI le difficoltà e le speranze di ogni realtà locale e ripartire con un nuovo slancio. Se in origine le visite avevano un carattere molto formale, da diversi anni sono diventate uno strumento utile di conoscenza reciproca e di stimoli pastorali. Cinque anni di vita pastorale che coincidono anche con l’episcopato di mons. Paglia in diocesi, e che si potrebbe scandire con tre icone: l’icona di Emmaus, che richiama la centralità della Pasqua nella vita della Chiesa; l’icona di Maria la sorella di Lazzaro ai piedi di Gesù, che mostra il primato della preghiera e dell’ascolto; l’icona del Buon Samaritano, che manifesta il primato della carità. Immagini che delineano il cammino della diocesi in questi anni e che è stato presentato dal vescovo al Papa. Il punto di partenza è stato la centralità della Domenica e della Liturgia Eucaristica. La convinzione che la celebrazione della Domenica resta uno dei doni più preziosi che la Chiesa può fare alla città degli uomini e, nello stesso tempo, il momento per eccellenza nel quale la comunità cristiana si ritrova, hanno spinto a coinvolgere l’attenzione di tutti su questo punto. La scelta di iniziare dall’Eucarestia domenicale ha concentrato gli sforzi di tutti perché divenisse davvero ‘a fonte ed il culmine’della vita cristiana. Ciascun momento della Liturgia è stato con pazienza approfondito, riscoperto, reinterpretato. L’episodio di Emmaus ha spinto a concentrare l’attenzione sulla ‘liturgia della Parola’, affinché il primato della parola di Dio ritornasse ad essere centrale nella coscienza dei fedeli. In questa prospettiva è stato consegnato, ogni anno, un libro della Bibbia, commentato dal vescovo, ad ogni persona della diocesi. L’intento è ridare in mano a tutti le Sante Scritture perché divengano il libro ordinario della preghiera. Si è così avviata una sorta di lectio divina popolare. In questo anno l’attenzione pastorale è centrata sulla terza prospettiva pastorale: la carità. Di qui si apre la responsabilità della comunità cristiana e di ogni singolo fedele di fronte alla città degli uomini per testimoniare quella eredità di amore propria del cristianesimo. Questa più larga coscienza della vita cristiana richiede un impegno ben più attento, di una maggiore coscienza del Vangelo e di una maggiore generosità nello spendere la propria vita per gli altri a partire dai più poveri.

AUTORE: Elisabetta Lomoro