Anni e anni di scavi, indagini, ricostruzioni. È finalmente pronto il percorso nei sotterranei della cattedrale di Perugia, per accogliere – inaugurazione sabato 29 gennaio, ore 11, festa di san Costanzo, – i visitatori che vorranno scendere nelle viscere della terra per vedere con i propri occhi quanto l’opera dell’uomo del passato ha saputo realizzare e che il tempo ha saputo conservare. È sempre emozionante scendere giù. Ogni pietra, ogni angolo o cavità rievoca un periodo storico dell’antica città. Il percorso archeologico, frutto di scavi inziati negli anni ’80 del secolo scorso, si estende per oltre un chilometro e scende per 15 metri rispetto all’attuale piano della cattedrale, racconta uno spaccato della vita dell’acropoli perugina a partire da 2.500 anni fa, con un intrecciarsi di epoche e murature che vanno da quelle etrusche, passando per quelle romane, fino a quelle medievali. Tutte contenute all’interno di un grande muro etrusco di terrazzamento rinvenuto nel corso degli scavi del chiostro superiore e nei locali di via delle Cantine. Su un lato vi correva una rampa che portava al tempio etrusco. Accanto al terrazzamento è stato rinvenuto anche parte di un asso viario della città romana. Nei pressi della via basolata sono stati invece trovati i resti di una ricca casa romana, di cui è stato identificato l’atrio centrale con una vasca al centro, il cosiddetto impluvium, e quanto rimane dei tre ambienti pavimentati in coccio pesto, le cui pareti presentavano resti di pittura risalenti al I stile pompeiano (I secolo a. C.). Sono ancora visibili le tracce dell’incendio che probabilmente distrusse la casa, forse da riferire alla guerra di Perugia nel 40 a.C. Dopo il 2000, grazie ai primi rinvenimenti, i lavori di scavo, diretti dall’ing. Luciano Vagni, hanno subito un’accelerazione, con la supervisione della dott.ssa Luana Cenciaioli della Soprintendenza archeologica dell’Umbria coadiuvata dagli archeologi Simone Sisani e Maria Cappelletti, e della Soprintendenza ai beni storici, artistici e monumentali dell’Umbria con l’arch. Fabio Palombaro. “La straordinarietà di questo scavo – spiega Luana Cenciaioli – non risiede solo nell’aver trovato concentrato in un’unica area centrale della città, quella dell’acropoli antica, uno spaccato dell’urbanistica etrusca, romana e medievale della città antica, ma cosa eccezionale è di averle trovate così sovrapposte da poter leggere ancora oggi, in stratigrafia, un periodo storico che va dal VI sec. a.C. fino alla costruzione della primitiva cattedrale del X secolo, avvenuta proprio sopra il tempio etrusco, che occupava la zona dell’attuale sagrestia. Cosa straordinaria visto che in genere, quando si costruivano architetture nuove, si demoliva ciò che stava sotto. La conformazione dell’acropoli della città e lo spazio esiguo dove poter realizzare il nuovo ha impedito che ciò avvenisse totalmente”. Scaverete ancora? “Per il momento no. Aspettiamo che venga aperto il percorso, dove abbiamo intenzione di esporre anche il materiale rinvenuto durante lo scavo. Al momento stiamo lavorando ad una pubblicazione scientifica sul sito, insieme a Simone Sisani, che speriamo di dare alle stampe entro l’anno”. “I lavori di scavo e di consolidamento delle fondazioni della cattedrale sono iniziati 25 anni fa – ricorda Vagni – nell’area della attuale biglietteria del Museo, per verificare l’entità dei dissesti statici di cui il complesso della cattedrale stava soffrendo da tempo. Il modo migliore era quello di indagare le fondamenta. Da lì ci siamo resi conto che tutto il complesso presentava delle fessurazioni in varie parti e grosse lesioni che non potevano essere risolte con un sistema di micropali. Grazie ai fondi post-terremoto e a quelli del Giubileo, che hanno interessato la ristrutturazione del Museo diocesano, siamo potuti andare avanti. Successivi finanziamenti pubblici hanno permesso di riportare alla luce i resti di epoca etrusca, romana e medievale e di riqualificare tutto l’insieme architettonico che dà su via delle Cantine adiacente a piazza Cavallotti”. Festa di san Costanzo: il PROGRAMMASabato 29 gennaio, festa di san Costanzo patrono della città, si terrà l’inaugurazione degli scavi sotto la cattedrale. Nella sala del Dottorato (chiostro cattedrale), alle ore 11 interverranno mons. Fausto Sciurpa, presidente del Capitolo cattedrale di San Lorenzo, mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo emerito di Perugia – Città della Pieve, Catiuscia Marini, presidente della Giunta regionale, Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia, Francesco Scoppola, direttore generale per i Beni culturali dell’Umbria, ing. Luciano Vagni, direttore dei lavori. Ore 11.30 apertura ufficiale su invito (la cerimonia e la visita potranno essere seguite dal chiosto attraverso maxischermo). Al termine buffet. Le celebrazioni per il patrono iniziano il 28 gennaio, ore 17, con il raduno presso il chiostro dell’abbazia di San Pietro per la “luminaria” fino alla chiesa di San Costanzo per la recita dei Primi vespri presieduti dall’Arcivescovo e l’offerta del cero e dei doni da parte del Sindaco. Sabato 29, alle 18 in Cattedrale l’Arcivescovo presiede la S. Messa della solennità con la partecipazione dei Vescovi umbri e delle Autorità.
Viaggio in 2.500 anni di storia
Perugia. Si aprono al pubblico il 29 gennaio gli scavi archeologici sotto la cattedrale
AUTORE:
Manuela Acito