Il centro sinistra dice di aver chiuso il “caso Bonaduce”, ma sa che non è così. I Comunisti italiani (ex partito del Presidente del Consiglio regionale) dicono che il caso non è chiuso, ma sanno che non è così. Il Polo dice che il vincitore è il Prc e che quindi la coalizione si è spostata a sinistra, ma sa che non è così (perché – come ha risposto il Popolare Liviantoni a Ronconi in aula lunedì scorso – comunisti sono quelli del Pdci, comunisti sono quelli del Prc). Dunque, cos’è cambiato nella politica umbra dopo la “burrasca” (?) della vicenda Bonaduce? Nulla. Il solito nulla. La coalizione maggioritaria era e resta maggioritaria, con le sue lotte interne motivate da questioni di potere: lotte che c’erano, ci sono e ci saranno a prescindere da quale partito potrà contare su Bonaduce. Che poi dentro la coalizione pesi politicamente più o meno questo o quel partito, è un fatto che per gli umbri non ha tutta l’importanza che alcuni paventano. Casomai c’è uno, di questi umbri, che ne può tenere conto: il Presidente della Giunta. Che, per questi cinque anni, è Maria Rita Lorenzetti, una che è tornata in Umbria da Roma per governare. E questo ha detto, la Lorenzetti, nel chiosare il dibattito consiliare sul caso Bonaduce: che a lei beghe e beghette, pesi e contrappesi non interessano. La gente l’ha votata direttamente per il suo programma e lei lo vuole attuare. Quindi, stabilirà politica e gioco di squadra. Ma sarà davvero così?
[via del forte]
AUTORE:
Gad