Verso le unità pastorali

Un progetto della ristrutturazione della diocesi discusso al Consiglio pastorale

In un documento che appare anche in appendice alle Lettere pastorali, il vescovo mons. Sergio Goretti proponeva un progetto di ristrutturazione della diocesi basato sulla costituzione delle unità pastorali. Proprio tale documento ha sollecitato i numerosi interventi susseguitisi nel corso del Consiglio pastorale svoltosi giovedì 29 aprile presso la curia di Assisi. Lo stesso Vescovo, sostenuto dal vicario mons. Orlando Gori, ha richiesto una discussione schietta e priva di analisi illusorie. Le unità pastorali – ovvero l’insieme di più parrocchie gravitanti intorno ad una parrocchia più grande o ad una parrocchia che si pone come punto di riferimento – costituiscono in questo convulso passaggio epocale una “necessità”. Le parrocchie più piccole non riescono talvolta a dare risposta alle molteplici esigenze delle comunità di pertinenza. Alcuni parroci stentano già a garantire il servizio di culto nei giorni festivi. L’inquadramento in seno alle unità pastorali offre garanzie non solo per un’attività strettamente ecclesiale, ma anche per la condivisione stessa con le problematiche della gente e con l’aiuto ai sofferenti e agli emarginati. Un’efficace aggregazione parrocchiale presuppone ovviamente il superamento di campanilismi, individualismi, personalismi. Il clero presente in una singola unità pastorale con una azione concertata deve stimolare la partecipazione del laicato. Ha scritto in merito il vescovo Goretti che “…il laico ha bisogno del presbitero e il presbitero del laico, nella varietà ordinata dei compiti e nella intercomunicazione della missione”. Un laicato preparato e motivato già esiste in seno alla diocesi, come dimostrano iniziative ed obiettivi raggiunti. Nessun ripensamento sulla funzione delle unità pastorali, semmai la presa di coscienza che il cammino intrapreso deve subire un processo di accelerazione poggiando anche sul coinvolgimento delle comunità religiose maschili e femminili: un processo di accelerazione che favorisca la formazione di catechisti, operatori liturgici e animatori della carità e inoltre l’individuazione di laici degni del diaconato permanente; va garantito sostegno a movimenti e associazioni e perseguito il rilancio dell’Azione cattolica, con la determinazione di attuare la metodologia dell’oratorio. Il dibattito non poteva eludere una proposta conclusiva: vicariati ed unità pastorali saranno tenuti ad analizzare un elenco di attività e a scegliere una concreta linea di percorso.

AUTORE: Francesco Frascarelli