Nel giorno in cui, in tono minore ma non con minore intensità, si rincorrevano gli auguri per la “festa del papà”, apparivano sui media due volti: quello di un figlio il cui padre, docente universitario, era stato ucciso nel 2002 a Bologna dalle “nuove” Brigate Rosse e quella di un padre il cui figlio, poliziotto a Palermo, era stato ucciso del 1989 da Cosa Nostra.
Due storie
Lorenzo Biagi allora aveva 13 anni. Oggi ne ha 32 anni e così scrive nella lettera che ogni anno rivolge a “babbo” Marco assassinato a 51 anni sulla porta di casa: “… sarebbe bastata la scorta e saresti ancora qui con me, la mamma e Francesco, cosa che ti hanno colpevolmente e gravemente negato nonostante tutte le tue richieste d’aiuto”.
E conclude: “Mi hai trasmesso la voglia di combattere sempre, di non mollare mai e di vivere la vita con gioia, sempre e comunque, perché è giusto che sia così!”.
Vincenzo Agostino, 84 anni, come aveva promesso nel 1989 si taglierà la barba perché a distanza di 32 anni è stato condannato all’ergastolo l’assassino del figlio Nino e della moglie Ida che portava in grembo una vita. Ha lottato con la moglie Augusta morta nel 2019 e ancora lotta perché la ricerca di tutta la verità continua. Dice: “Non è finita, voglio i nomi dei mandanti e dei funzionari infedeli”.
Un infinito amore familiare
In entrambe le storie ci sono l’espressione di un infinito amore familiare e un grido insopprimibile per la verità e la giustizia.
Ieri un padre e un figlio sono morti per difendere la dignità e i diritti di altri. Oggi un padre e un figlio tengono viva la sete di giustizia dei morti e propongono la memoria come monito a una società distratta. C’è una lunga striscia di sangue che entrambi, uomini della memoria, non hanno cancellato e non cancellano per amore dei loro cari e per amore di un popolo.
In prima linea per la verità e la giustizia
Con loro sono quanti, con don Luigi Ciotti e Sergio Mattarella, non riducono i giorni della memoria ad anniversari senz’anima.
Sono questi cittadini, molti dei quali giovani, a dare motivo e forza a chi, a volte solo, è in prima linea nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, all’assuefazione.
Lorenzo Biagi e Vincenzo Agostino: all’orizzonte di tanti pensieri torna alla mente la canzone di un cantautore romano: “Un padre e un figlio con un solo abbraccio, squarciano il tempo, vanno oltre lo spazio…”. Un’immagine dal tratto poetico che tuttavia rilancia, in una società in gran parte senza padri, il valore di un legame che unisce le generazioni nell’impegno per la verità e per la giustizia.
Paolo Bustaffa