In una società dove prevale l’individualismo, è ancora possibile ricercare e trovare valori condivisi per i cattolici? C’è spazio per la mediazione politica su queste tematiche? Interrogativi posti al centro dell’incontro ‘Bene comune: il bene possibile. L’impegno dei cattolici tra valori non negoziabili e mediazione politica’, promosso a Foligno dall’Azione cattolica, con l’intervento di due relatori di spessore: il prof. Pierluigi Grasselli, docente di Politica economica all’Università degli studi di Perugia, e il prof. Luca Diotallevi, docente di Sociologia alla Terza università di Roma. ‘Il concetto di bene comune – ha detto Pierluigi Grasselli – è tornato al centro del dibattito. Possiamo definirlo come un complesso di condizioni che garantiscono il buon vivere (per ordine pubblico, legalità, rispetto dei diritti) o come retto vivere. Ma il bene comune è condivisione di risorse, è di tutti e di ciascuno. La persona deve vedere l’altro come ricchezza, come opportunità per crescere insieme. Quindi il bene comune presuppone la persona, parlare dell’uomo in una società in cui si è rotta la base fiduciaria del cittadino nei confronti della politica ma anche delle banche. Si registrano povertà, dignità violata, difficoltà di democrazia per la scarsa possibilità di partecipare alle scelte’. Grasselli ha affrontato i problemi che attraversano l’economia, anche nel nostro Paese, dove ‘c’è un problema di organizzazione del lavoro. Ci sarebbe bisogno di nuove relazioni industriali, nelle quali si prendano in considerazione le tematiche del lavoro flessibile ma anche della dignità della persona, valore non negoziabile. In questo modo si potrebbe passare da un clima conflittuale ad uno collaborativo. Certo, è una sfida profonda’. Altro tema è quello del potenziamento dell’economia civile, cioè del terzo settore, che si basa su un principio di reciprocità. Per l’economista c’è bisogno di una sorta di evoluzionismo morale ‘con l’esercizio della pratica virtuosa, in grado di contagiare’. Il sociologo Luca Diotallevi, nel suo intervento, tra l’altro, ha voluto chiarire il senso di ‘valori non negoziabili’. ‘C’è un equivoco con un richiamo a una sorta di giacobinismo morale ‘ ha detto Diotallevi ‘ ma, ad esempio, sul referendum sulla fecondazione assistita il cardinale Ruini è stato un buon testimonial dei valori non negoziabili. La sua linea ha vinto, al contrario di quella seguita dalla Chiesa con i referendum sull’aborto e sul divorzio. Però con la legge 40 si è cercato di ottenere il massimo del possibile’. Il sociologo, sollecitato da molti esponenti dell’Azione Cattolica, ha accennato anche sulla possibilità che ‘si creino le condizioni culturali per una nuova stagione del cattolicesimo democratico. Ma sicuramente non sarà di centro’.
Valori non negoziabili
L'Azione cattolica a Foligno riflette sul bene comune
AUTORE:
Romano Carloni