“I valori non negoziabili: vita e famiglia nella politica umbra” è il significativo titolo scelto dal Movimento per la vita di Todi per l’incontro-dibattito svoltosi martedì 23 marzo presso il ridotto del Teatro comunale di Todi, cui hanno preso parte anche alcuni politici locali. L’avvocato Simone Pillon, presidente del Forum delle associazioni familiari dell’Umbria, animatore dell’incontro, ha chiarito e focalizzato alcune tematiche particolarmente attuali, soprattutto in questo periodo di elezioni politiche. Il valore della vita umana, della famiglia, della dignità della persona “non sono da mettere in discussione. La realtà, invece – chiarisce da subito Pillon – è che occorre sgombrare il campo da alcuni pregiudizi. Chi non la pensa come noi, infatti, crede che questo attaccamento ai valori sia un attentato alla democrazia”. In primis c’è il valore della famiglia. Il problema principale delineato da Pillon è la mancanza di politiche regionali umbre per la famiglia. La natalità umbra, con un tasso dell’1,2% di figli per famiglia, è la più bassa in tutta Europa. Ma, afferma il relatore, “questo tasso contrasta col tasso di figli desiderati, che è superiore a due. Questo gap dovrebbe essere colmato dalle politiche familiari, che in Umbria, però, non sono mai state fatte”. La prospettiva naturale è “il suicidio di una società e di una cultura”, ed in particolare per la nostra regione, è ipotizzabile che “tra cento anni nessuno parlerà più il dialetto umbro”. A questo proposito il presidente del Forum cita la prolusione del 22 marzo del card. Bagnasco, in cui si ravvisano le cause di tale decadimento nel fatto che “l’Italia non crede più a se stessa, ha perso coesione sociale e, quindi, i valori basilari”. Connesso alla famiglia è il tema dell’aborto. “Noi dobbiamo dire tutta la verità, affermando che la vita è la cosa più importante. L’aborto è un abominevole delitto e una sofferenza atroce per le madri”, che non vanno lasciate sole, e “la legge 194 è una legge abortista che va contro le donne”. Nel solo 2008 ci sono stati 8 milioni di aborti in Europa, circa uno ogni 26 secondi. Paradossalmente, le nazioni meno ricche sono quelle più prolifiche, se ad esempio “l’Ungheria, uscita in modo sofferto dalla cortina di ferro, ha grandissima voglia di fare e di investire su di sé”. Sintomo del fatto che aprirsi alla vita non è una questione economica, ma “una fede, una fiducia nel futuro”.
Valori a tutela del nostro futuro
Dibattito promosso a Todi dal Movimento per la vita
AUTORE:
Margherita Idolatri