E’ il solito balzello di corsie che vanno e vengono, di problemi ambientali, di interessi economici su una strada, la 77 Val di Chienti, che è un’arteria fondamentale e che da anni attende un adeguamento. Il progetto era pronto e già si poteva sentire nell’aria l’inizio dei lavori per una strada che, dopo anni di lotte, doveva essere a due corsie. Si è litigato per un decennio ed oltre, specialmente in prossimità delle elezioni, quando o l’uno o l’altro schieramento tiravano fuori dal cassetto il progetto, lo rispolveravano e lo rimettevano sul programma elettorale. Ora che il Governo ha dato l’ok per la quattro corsie, naturale continuazione del tratto marchigiano, tutti sono d’accordo ma si continua a litigare. Un botta e risposta tra il senatore Ronconi e il sindaco Salari condito da interventi di vari esponenti politici e delle forze economiche che sgomitano per dire la loro. Ronconi s’infiamma perché non vede la Giunta entusiasta e attacca dicendo come in realtà le perplessità della Giunta siano da ricercare nel fatto che i progetti in mano alla sinistra sono stati fermi per una vita e adesso non si vuole che decollino. Salari che contrattacca dicendo che l’amministrazione è ferma sulle sue posizioni, che esprime soddisfazione al Governo a patto che l’impatto ambientale sia rispettato, che sia accertata la sua fattibilità, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico. E sì perché proprio sulla questione economica e sul reperimento dei fondi che Salari & Co. hanno perplessità visto che una cospicua parte del finanziamento spetterebbe ai privati, una incognita che spaventa la Giunta folignate. Insomma la questione della Val di Chienti sta rischiando di assumere i toni di una vera e propria battaglia ideologica tra centro destra e centro sinistra. Indiscussa l’importanza di un collegamento più veloce con le Marche anche per far uscire dall’isolamento la regione, necessario un nuovo tracciato anche per scongiurare i pericoli di inquinamento ambientale per la, a questo punto vecchia, Val di Chienti, transitata da camion e cisterne che trasportano carichi altamente inquinanti e che transitano pericolosamente vicini alla palude di Colfiorito. Una montagna che, come ha ricordato lo storico Luigi Sensi, conserva in se le tracce di percorsi millenari, con dislivelli di oltre 500 metri, e che è impensabile bypassare tracciando delle direttissime, e allestendo ponti, piloni o strutture fortemente invasive di una quattro corsie. La valle non va violentata per interessi economici – ha spiegato lo storico Sensi – anzi va tutelata e promossa. Il progetto della due corsie riusciva comunque a tutelare e salvaguardare le ricchezze della Valle e credo non sia possibile realizzare un progetto a quattro corsie che non sia impattante sul paesaggio. Non vorrei che si ripetessero gli sbagli fatti a Valtopina e quelli sulla valle del Menotre. Il dibattito è ancora aperto, ma certo non è possibile rallentare ancora il suo ammodernamento che sia a due o quattro corsie.
Val di Chienti: Ok del Governo alla quattro corsie
Foligno / Tra centro destra e centro sinistra continua la battaglia
AUTORE:
Francesca Petruccioli