Ho trascorso i giorni dell’Ascensione a Firenze in una parrocchia dedicata a questa solennità, e in tale circostanza ho avuto un incontro e ricevuto una notizia che mi hanno fatto riflettere. Ho parlato con alcuni genitori i cui figli frequentano la parrocchia, fortemente impegnati in attività di solidarietà missionaria. Alcuni di loro mi hanno confidato: ‘Da giovani non abbiamo frequentato la Chiesa, anzi abbiamo spesso deriso i praticanti. Abbiamo sbagliato. Ora vogliamo che i nostri figli non facciano la nostra stessa, fallimentare esperienza. Siamo lieti che frequentino la parrocchia’. Ho visto in questa dichiarazione spontanea lo spaccato positivo del nostro tempo. Contemporaneamente ho sfogliato i giornali nei quali veniva ampiamente riportato quanto accaduto nella vicina parrocchia di San Pietro in Palco, dove alcuni giovani, poco più che adolescenti, erano arrivati a compiere atti immorali perfino in chiesa, davanti al Crocifisso. Il parroco di quella località, don Vittorio Menestrina, ha dichiarato: ‘Ho provato a parlare con loro, ma evidentemente rappresento un’autorità verso cui si ribellano. E anche in parte dei genitori con cui ho parlato, non ho trovato grande collaborazione’. In questo triste episodio – putroppo non unico, perché ogni giorno avvengono fatti simili, e purtroppo riguardano anche la nostra regione – ho visto lo spaccato negativo del nostro tempo. Eppure la giovinezza è il tempo della gioia, dei sogni, degli ideali. Quali sono le cause di questa profonda divaricazione? I fattori sono molti e non è facile enumerarli. C’è una tv che informa e nello stesso tempo deforma, proponendo modelli equivoci di vita e di pensiero, elencando ogni giorno una deprimente catena di misfatti, arrivando talvolta a dare la ribalta agli autori di efferati delitti. Mentre da una parte si è registrata la provvidenziale caduta di ideologie totalitarie, dall’altra si sta ora imponendo una nuova pericolosa tendenza, quella del relativismo etico e culturale, per il quale nulla è certo e tutto è consentito. Non pochi media, per motivi di cassetta, si stanno adeguando a questa pericolosa mentalità. La droga dilaga, e i radicali possono cantare vittoria: hanno ottenuto quella liberalizzazione che volevano a tutti i costi. Perfino una certa moda, abbastanza diffusa tra i giovani, con l’ostentazione di abiti volutamente scialbi e sbrindellati, ha successo in quanto espressione di ribellione e di provocazione libertaria. Continua il lento e diabolico sgretolamento della famiglia; e la volontà di favorire ulteriormente aborti e divorzi, e di equiparare alla famiglia vera forme di convivenza profondamente diverse, non è stata affatto abbandonata. Non può soprendere che il sesso, da dono prezioso di Dio, venga consumato con la leggerezza con cui si beve un bicchier d’acqua. Troppi, ignorando il baratro in cui stanno cadendo, si lasciano influenzare da questo clima permissivo e velenoso. È il dramma che ogni giorno affrontano con dolore le famiglie sane e gli operatori educativi più avveduti. Urge una forte scossa di recupero morale. La Chiesa, a sua volta, ha un ruolo unico e grande. Nonostante le umane debolezze e gli attacchi che riceve, forte della Parola di Dio e del dono dello Spirito, essa è la voce più vera e più vicina all’uomo. È chiamata a vivere nella gioia e nella forza di non conformarsi al mondo.
Uomini da costruire
AUTORE:
' Sergio Goretti