Dopo mesi di ricorsi, rinvii e “congelamenti”, gli studenti dell’Università degli studi di Perugia hanno finalmente decretato i loro rappresentanti. Con oltre duemila studenti (circa il 12% degli iscritti all’Ateneo), è stato, infatti, raggiunto il quorum – primo dato positivo – indispensabile per rendere valide le votazioni e tutto ciò che ne consegue (sotto il 5% dei votanti le elezioni sarebbero state nulle).
Nonostante manchi ancora l’ufficialità da parte dell’Ateneo, è già chiaro che ad esultare c’è in primis l’Udu, che ha raggiunto almeno il 34-35% delle preferenze al Senato accademico, al Consiglio di amministrazione, al Consiglio degli studenti, per i dipartimenti e per l’Adisu. E che può, quindi, proclamarsi ufficialmente vincitore: “Gli studenti – scrivono dall’Udu – hanno consegnato una netta vittoria alle liste della Sinistra universitaria-Udu in tutto l’Ateneo”. “In un momento storico in cui la formazione, la didattica e la ricerca pubblica hanno subito violenti tagli e nessuno sembra interessato ad invertire questa tendenza, tornando ad investire seriamente sia economicamente che culturalmente sull’istruzione pubblica ed accessibile – scrivono ancora -, gli studenti hanno scelto l’unica associazione che tutela i loro diritti: è stata eletta negli organi d’Ateneo una rappresentanza vera, disposta a battersi per restituire alla Scuola e all’Università la dignità che gli spetta”.
Seguono a netta distanza Universitas con il 18-20% delle preferenze nei vari organi, Rinascita Universitaria che si attesta tra il 12 e il 16%, Alleanza Universitaria tra il 14-17% e Idee in movimento che oscilla tra il 10 e il 15%. Nettamente distaccate Impegno critico e Asa con percentuali tra il 2% e il 5%.
Sul fronte facoltà, l’Udu si è imposta a Lettere e Scienze Politiche, Veterinaria e Medicina mentre Universitas ha conquistato Economia e Rinascita Giurisprudenza. La lista di destra si è poi imposta a Ingegneria.