Ogni anno l’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) nella sua sezione umbra, organizza un pellegrinaggio regionale con il caratteristico treno bianco. Il treno, che è attrezzato per il trasporto di persone anche gravemente disabili, è partito quest’anno il 26 giugno ed è arrivato a Lourdes il giorno dopo.
“Il pellegrinaggio comincia ben prima di arrivare a destinazione già sul treno, dove noi volontari ci alterniamo sia per assistere i malati in tutti i loro bisogni, che nella preghiera. Da qualche anno infatti il treno ha al suo interno anche una piccola cappella”.
A raccontarci l’ultima esperienza a Lourdes è Rita, giovane volontaria della sezione di Perugia, che da anni svolge il suo servizio tra le “sorelle d’assistenza” dell’Unitalsi. “Ho iniziato nel 2004, per caso. Facevo l’animatrice nella mia parrocchia e con una ragazza che frequentava il gruppo decidemmo di fare un’esperienza di volontariato insieme. Da allora sono ripartita ogni anno perchè è un’esperienza di servizio e di amore gratuito unica”.
“Il viaggio è lungo – continua Rita serve a prepararsi ad abbandonare le comodità e le sicurezze. Poi, nei giorni del pellegrinaggio, ci si dimentica di se stessi e si diventa tutto un dono per gli altri”.
Il pellegrinaggio Unitalsi Umbria si è arricchito quest’anno della presenza di circa 40 volontari giovani e giovanissimi, che hanno vissuto un’esperienza di servizio forte. “Sembra difficile – commenta Rita – accostare il mondo dei giovani, così pieni di energie e vitalità, a tutto il contesto di Lourdes, alle disabilità, alle malattie e alle sofferenze. I ragazzi invece ci hanno stupito per quanto siano stati capaci di mettersi in gioco.
La sofferenza degli altri non è diventata un muro per loro ma un ponte. Sono partiti un po’ timidi, rintanandosi nel loro angolino sul treno a suonare la chitarra e sono tornati cantando per tutto il treno. Gli abbiamo chiesto servizi a tutte le ore e non si sono mai tirati indietro, con un entusiasmo che è prezioso per chi vive una condizione di difficoltà o di disabilità”.
Molti giovani poi, dopo una prima esperienza di gruppo, diventano volontari fissi. “L’anno scorso sono partiti con noi i ragazzi dell’oratorio di Prepo e uno di loro è tornato anche quest’anno. A 16 anni è partito da solo, senza il suo gruppo, perchè evidentemente il servizio viene riconosciuto come qualcosa di molto prezioso anche dai più piccoli”.
Al pellegrinaggio, conclusosi il 2 luglio, hanno preso parte malati, volontari e pellegrini, molti dei quali sono arrivati a Lourdes in aereo e non sul treno bianco. “I giorni a Lourdes però li abbiamo vissuti tutti insieme (continua a leggere sull’edizione digitale de La Voce).
Valentina Russo