Aiutare Paesi meno sviluppati è una delle attività all’estero della Caritas diocesana alla quale, in questi ultimi anni, si è affiancato un lavoro di formazione e specializzazione delle risorse umane effettuato periodicamente nelle strutture umbre, sia mediche che di assistenza. Un esempio di questa continua attività di aggiornamento è suor Caridad Magadia, filippina dell’Ordine delle suore del Divino Zelo che da 16 anni si trovano in Albania nella zona di Pllane, dove, insieme ad altre cinque consorelle, si occupa della scuola materna ed elementare in cui sono inseriti nelle normali classi 25 bambini audiolesi dai 4 ai 14 anni, di cui venti residenziali. In questi giorni suor Caridad è in Umbria per seguire uno stage di formazione in audiometria al fine di poter usare idonee strumentazioni per la diagnosi precoce nei neonati e per il monitoraggio degli altri bambini e adulti affetti da sordità. I progetti sanitari avviati dalla Caritas diocesana, in sintonia con quella albanese, con le autorità locali e con le suore del Divino Zelo, interessano la costituzione di tre poliambulatori, a Pllane, nella zona montuosa di Ungrej e a Shenkoll, adeguando e completando le strutture esistenti, fornendole di attrezzature idonee e curando la formazione del personale paramedico. ‘Con l’ausilio dei medici dell’Asl guidati dal dott. Maurizio Carloni e presso la clinica universitaria di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Perugia con il dott. Giampietro Ricci – spiega suor Caridad -, imparerò ad usare alcuni strumenti audiometrici per la diagnosi precoce della sordità nei bambini, con i quali sarà attrezzato il nostro poliambulatorio. Così potremmo visitare molte più persone che hanno questi problemi e trovare per loro una soluzione, che può essere una protesi nuova fornita da alcune ditte italiane o il riutilizzo di quelle usate, e nei casi più gravi anche gli interventi presso l’ospedale di Perugia finanziati dalla Regione Umbria. Utilizzando internet posso trasmettere ai medici con noi collegati i dati audiometrici dei pazienti, così da poter sempre monitorare le diverse situazioni cliniche, elemento necessario per seguire il decorso della malattia e per ottenere risultati migliori con le altre terapie di logopedia e sviluppo delle capacità dei bambini’. Queste religiose, sorprendentemente esperte e capaci di operare con professionalità e correttezza nei diversi ambiti in cui il Centro è attivo, sono impegnate in un’opera difficoltosa e stancante, che le vede riparatrici e assemblatici di parti di vecchie protesi acustiche da offrire ai loro piccoli ospiti, in modo da consentirgli almeno l’ascolto di qualche suono. La scuola delle suore del Divino Zelo è l’unica nel suo genere ed offre ai bambini sordi una più facile integrazione scolastica, sociale e una rieducazione logopedica. Diversamente sarebbero abbandonati a loro stessi e non avrebbero alcuna possibilità di imparare a comunicare con l’esterno. Con loro circa 25 insegnanti logopedisti albanesi formati dalla Caritas di Terni e Polonia, che li seguono anche nel doposcuola con programmi personalizzati. Appare quindi vitale poter organizzare periodicamente corsi di formazione specifici per poter dare la possibilità agli insegnanti di educare i bambini ipoacustici in modo adeguato ed efficace con un percorso di riabilitazione uditiva personalizzato. Buoni risultati hanno dato negli altri ambiti formativi, oltre a quello medico, i corsi di formazione effettuati in Albania e in Italia, ai quali hanno preso parte diversi giovani albanesi, oggi operatori in un Paese che sempre più sta ritrovando la propria identità.
Una suora filippina studia per aiutare i bambini
Segue presso la Caritas diocesana un corso di aggiornamento medico per poi operare in Albania
AUTORE:
Elisabetta Lomoro