Una Regola anche per la politica

SAN BENEDETTO. Il discorso del Presidente della Camera a Norcia

La festa di san Benedetto ha visto la presenza del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini il quale ha fatto un discorso in cui, dopo i dovuti saluti alle autorità locali e alla cittadinanza, ha inviato anche un saluto al Patriarca di Mosca Alessio II, ricordando l’incontro avuto recentemente con lui nella sede del patriarcato. È poi entrato nel merito del messaggio benedettino per l’unità dei popoli europei e l’impegno per una politica di alto profilo ideale. Riportiamo il testo del suo discorso tenuto a Norcia l’11 luglio. Tempo fa papa Wojtyla ebbe ad osservare come, ai tempi di san Benedetto, ‘la comunità ecclesiale e la società umana mostravano molte somiglianze con le condizioni attuali della vita umana. Gli sconvolgimenti della cosa pubblica e l’incertezza del futuro, a causa di guerre incombenti o già in atto, arrecavano mali che gettavano gli animi nel turbamento e nell’angoscia’. Ebbene, alle inquietudini di quel tempo san Benedetto rispose con il coraggio e con la forza del messaggio cristiano. Al rischio della disgregazione sociale e culturale, egli contrappose la guida sicura di un sistema di valori saldo e coerente, in grado di offrire una prospettiva all’esistenza dell’uomo tanto nella dimensione dell’impegno quotidiano quanto in quella dello spirito. Fu questa semplicità, ed insieme questa forza, che consentì alla sua Regola di costruire una nuova geografia di valori e di gettare il seme di un linguaggio comune in cui tanti uomini si sarebbero riconosciuti ed incontrati grazie alle comunità monastiche diffuse in ogni parte del continente. A questo pensiamo quando parliamo delle radici cristiane d’Europa. Nel Trattato costituzionale europeo, ci si è rifiutati di esprimere con chiarezza questa verità così semplice ed evidente. Si è voluta negare un’identità radicata nella storia e nella cultura in nome di una difesa ipocrita e strumentale della laicità delle Istituzioni pubbliche. Non dobbiamo stupirci se il cammino di quel Trattato si trova ora incagliato nelle secche del dubbio e dell’incertezza. Un progetto di così ampio respiro che rinunci a darsi un’anima ed un’identità non può appassionare i cittadini, perchè non è in grado di dire con chiarezza chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare. La forza del messaggio di san Benedetto, le indicazioni chiare ed esigenti della sua Regola rappresentano in questo senso un richiamo per tutti noi, e lo sprone soprattutto per chi è impegnato nella vita pubblica, in una fase in cui una politica in crisi di identità sta perdendo anima e sostanza; gestisce con fatica l’oggi senza indicare una salda prospettiva per il domani; si affida ai sondaggi senza capire che la strada per guardare concretamente al futuro sta nel ritrovare la propria identità nella forza delle idee, dei principi, dei valori. Io credo fermamente che il recupero della nostra vita pubblica a questa ineludibile dimensione ideale possa trovare nella vitalità delle comunità locali un fattore decisivo. Molte di esse, proprio come Norcia, hanno costruito la loro identità sulla custodia attenta delle grandi tradizioni culturali e di pensiero espresse dal territorio. Un’opera, questa, che richiede rigore, tenacia, entusiasmo, ma che assicura – come poche altre – forza e vitalità al tessuto ideale che lega la comunità nazionale nel suo cammino comune. Ripartiamo da questo patrimonio ideale; guardiamo al dinamismo ed alla serietà che tante comunità locali mettono in campo giorno dopo giorno; lasciamoci alle spalle la politica che si esaurisce all’algebra degli interessi e disponiamoci a seguire l’esortazione della Regola benedettina che dice: ‘Alziamoci, dunque, una buona volta, dietro l’incitamento della Scrittura che esclama: è ora di scuotersi dal sonno!’. È un’esortazione la cui forza ha raggiunto – e raggiunge ancora oggi – credenti e non credenti. È un richiamo a farsi carico delle proprie responsabilità, ciascuno nel suo ambito di vita e di lavoro. Ma è anche un invito alto e forte, per chi opera nella politica e nelle istituzioni, ad assumere con coraggio e senza riserve l’obiettivo del bene comune come riferimento esclusivo del proprio impegno a favore dell’Italia e di tutti gli italiani.

AUTORE: Pier Ferdinando Casini