Una grande festa diocesana con la presenza di tanti giovani

L'ordinazione presbiterale di don Stefano Mazzotti nella Cattedrale di Terni

“Eccomi” è stata la risposta di don Stefano alla chiamata del Signore, in questo tempo in cui, forse, ancora più forte, rieccheggia il bisogno di impegno, di amore e di servizio ai fratelli.Una gioia, toccata quasi con mano da parte dei presenti, dalle tante persone provenienti da Faenza, dai seminaristi del collegio Capranica di Roma e dai giovani che hanno accolto don Stefano sacerdote e ricevuto la croce della Gmg 2002 di Toronto. Un appuntamento che rinnova l’impegno di tanti ragazzi ad essere vivi testimoni, “sentinelle del mattino” del nuovo millennio, in un momento importante per la Diocesi e per il mondo. Questa ordinazione di don Stefano Mazzotti ci ridona il sogno del mondo, ha detto il vescovo mons. Paglia rivolgendosi ai presenti, ci fa capire che è possibile vivere una vita bella e piena e non essere condannati ad un’esistenza triste e scialba. E’ vero, oggi è difficile sognare un mondo nuovo, schiacciati nell’angolo della vita dalla rassegnazione. Crediamo che non sia possibile un mondo più giusto. I tanti eventi violenti e di guerra, di una pace che non sembra trovare operatori, hanno offuscato i sogni, in un realismo da cui è difficile uscire. Il realismo buio, l’incertezza, la rassegnazione, la diffidenza verso gli altri possono essere illuminati da questa celebrazione che ci fa sognare un mondo diverso da quello dell’egocentrismo, dall’amore per se stessi, siamo come trasferiti verso il mondo dell’amore e della pace, questa l’esortazione di mons. Paglia. Il Signore chiede sempre una risposta e non smette mai di chiamare, percorrendo le nostre piazze, il nostro tempo, nelle diverse ore del giorno. Per sognare un mondo di pace basta avere il cuore pronto, essere disposti a lasciare le proprie abitudini. Solo così potremmo essere come degli “emigrati” verso il mondo dell’amore, che non conosce limiti, potremmo essere costruttori di un mondo dove l’amore per gli altri è più forte di quello per se stessi, ove la misericordia e il perdono sconfiggono la tristezza e l’egocentrismo, come ha fatto don Stefano aprendo il suo cuore al Signore – ha concluso mons. Paglia.

AUTORE: E.L.