Il 24 aprile ricorre il 20’anniversario della beatificazione di don Pietro Bonilli, apostolo della carità e della famiglia, fondatore delle suore della Sacra Famiglia di Spoleto. Nel santuario di Cannaiola di Trevi le suore e la diocesi ricorderanno questo anniversario con celebrazioni eucaristiche, momenti di preghiera, eventi culturali e tanto altro. Di tutto daremo notizia nei prossimi numeri de La Voce. Ricordiamo quel 24 aprile di venti anni fa con madre Ottavina Bressanin, al tempo superiora generale, oggi superiora dell’Istituto Nazareno di Spoleto. Madre, come fu preparata la beatificazione del Bonilli? ‘La notizia della beatificazione di don Pietro Bonilli ‘ eravamo nel 1988 ‘ l’abbiamo ritenuta una grande grazia, perché nello stesso anno celebravamo come istituto i 100 anni dalla fondazione: due eventi grandissimi e significativi per noi suore. Il primo sentimento provato e comunicato all’intera congregazione e a tutti i nostri amici è stato di riconoscenza e di lode al Signore. Ci sentivamo commosse e indegne. C’è stata subito una grande partecipazione a tutti i livelli: nella preghiera e nella sensibilizzazione delle persone che conoscevamo. Abbiamo attuato una serie di iniziative per far conoscere ancora di più il messaggio del Bonilli: dépliant, sussidi che abbiamo consegnato alle parrocchie, alle famiglie, ai gruppi giovanili. Nel presentare il nostro fondatore sottolineavamo molto il suo essere apostolo della famiglia e della carità. Nell’organizzare la beatificazione ci siamo sentite incoraggiate dalle Chiese locali, in particolare da quella di Spoleto. La sensibilizzazione è stata fatta anche nelle terre di missione, dove sono presenti le nostre suore. Ricordo che un po’ prima della beatificazione ho visitato qualche comunità missionaria e nelle strade vedevo scritto Viva il beato Pietro Bonilli. Ciò mi commosse molto. La preparazione più intensa l’abbiamo fatta nella preghiera. Confidavamo molto che fosse giunto il momento anche di nuove vocazioni: ma si sa, i tempi di Dio sono diversi dai nostri. Ed oggi di frutti, purtroppo, ce ne sono pochi. Si vedono più all’estero che in Italia’. Un ricordo del giorno in cui Giovanni Paolo II elevò agli onori degli altari il Bonilli. ‘Fu bellissimo, anche se fu una giornata di pioggia intensa. Il Papa nel discorso dell’acclamazione ha lasciato nei nostri cuori un’immagine diversa del nostro Padre: più forte, più bella, attuale, profetica. Lo definì apostolo della Sacra Famiglia. Ricordo anche che le risonanze dei giorni successivi furono bellissime’. Quale miracolo ha compiuto il Bonilli per salire agli onori degli altari? ‘Il miracolo riconosciuto dalla Chiesa riguarda una mamma che aveva dato alla luce una bambina. Subito dopo è collassata ed aveva una fortissima emorragia. I medici si erano arresi. Una nostra suora, che prestava servizio in ospedale, è andata di corsa a prendere una reliquia del nostro fondatore. Ha invitato i parenti e tutta la comunità ad inginocchiarsi e a pregare il Bonilli. L’hanno fatto veramente con tante fede, con semplicità, entusiasmo ed ardore. Si racconta che dopo qualche minuto la signora riprese a respirare; alzò un pochino la testa e disse: ‘Ho fame, datemi qualcosa da mangiare’. Alla beatificazione erano presenti, con il resto della famiglia, sia la signora miracolata che la figlia’. In tre parole: il Bonilli nel 2008 è… ‘Colui che può contribuire a sanare le nostre famiglie. Ci insegna ancora che nell’ambito familiare è necessario ripartire dalla promozione umana, dalla cultura, dal risanamento sociale, dall’educazione e dalla formazione’.
Una figura bella, attuale, profetica
Vent'anni fa veniva beatificato il Bonilli. Ripercorriamo l'evento insieme all'allora superiora generale, madre Ottavina
AUTORE:
Francesco Carlini