Un tempo per capire la posta in gioco

Fecondazione assistita. Il Governo ha stabilito al 12 giugno la data della consultazione popolare

Il Governo ha fissato per il 12 giugno il referendum per l’abrogazione della legge 40 che regolamenta la fecondazione medicalmente assistita. ‘Una scelta corretta e responsabile’ l’ha definita il Comitato ‘Scienza e vita’ che sostiene il non- voto al referendum, poichè ‘dà modo al Comitato di disporre del tempo minimo necessario per poter esporre le ragioni che hanno spinto quest’organismo composto da personalità del mondo scientifico, culturale, professionale politico e associativo, credenti e non credenti, ad optare per il ‘doppio no’: al contenuto dei quesiti referendari e all’uso distorto del referendum in materia di fecondazione’. Il Comitato proporrà agli elettori di ‘non andare a votare per evitare il peggioramento della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita’. Infine il Comitato sottolinea come, ‘coerentemente con lo stile adottato sin dall’inizio di questa difficile campagna referendaria, abbia evitato accuratamente di partecipare alla bagarre che si è scatenata sulla data della consultazione. Ora bisogna mettere a frutto il maggior tempo che è stato concesso, rispetto alle altre date ipotizzate, al fine di garantire la più ampia informazione possibile. Anche e soprattutto al fine di recuperare i danni informativi fatti dai referendari durante il periodo della raccolta delle firme in vista del referendum’. Tra le argomentazioni portate dai referendari vi è la tesi secondo cui questa legge bloccherebbe la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali e quindi impedirebbe agli scienziati di trovare soluzioni a gravi malattie quali la talassemia, giocando spesso la partita con storie dolorose di persone che hanno quella malattia o di genitori che temono di trasmetterla ai loro figli. Su questo punto, ad esempio, i sostenitori dei referendum spesso tacciono parti di verità e non danno voce a scienziati che difendono la legge 40 a partire da ragioni puramente medico scientifiche. Tra le voci fuori dal coro c’è quella di Angelo Vescovi, docente di biologia cellulare all’Università di Milano-Bicocca nonché condirettore dell’Istituto per la ricerca sulle cellule staminali al San Raffaele di Milano e responsabile del centro di ricerche sulle staminali rcentemente attivato a Terni. È vero che la legge 40 limita la ricerca scientifica? ‘La ricerca – risponde Vescovi nell’intervista rilasciata al Corriere Cesenate – non è vessata dalla legge. È limitata dalla burocrazia, dalla mancanza di fondi, dalla mancanza di meritocrazia, dall’assoluta inefficienza di tutta una serie di apparati, dal disinteresse totale della società. Questo è quello che viola la libertà di ricerca: il nepotismo, e non la legge sugli embrioni. Faccio il ricercatore e ho la tendenza a fare una valutazione obiettiva degli eventi e a fare un’affermazione basata sui fatti. Non faccio un’osservazione a favore o contro qualcuno. Faccio un’osservazione oggettiva: non esistono terapie con cellule staminali embrionali’. Questa è l’opinione di un ricercatore cattolico”No, no, io non sono cattolico. Io sono ateo, ateissimo’. Il punto più controverso è stabilire se l’embrione è una persona”Le opinioni sono controverse’ Mi hanno detto qualche giorno fa: non può essere un ricercatore a dettare direttive sulla vita. Ho risposto: ma io non voglio dettare nessuna direttiva. Vi dico che cosa è vita umana, una volta che ve l’ho detto decidete voi come legiferare’. Quindi non è una questione di fede? ‘La fede non c’entra proprio niente! È un problema di termodinamica. La vita che inizia è dimostrabile su basi di fisica classica, con numeri e formule alla mano. Non è una questione di opinioni. La vita inizia all’atto della formazione del nucleo diploide dell’essere umano, che contiene l’informazione genetica che caratterizza quell’essere, con la formazione dello zigote. La vita inizia con la fecondazione e finisce con la morte’. Per poter dare maggiori spazi a questa che si può ben chiamare contro – informazione rispetto alla demagogia dominante, il comitato ‘Scienza e Vita’ ha attivato un sito internet (www.comitatoscienzaevita.it) completamente aggiornato, con una veste grafica che facilita la navigazione tra le migliaia di pagine disponibili. All’interno del sito è possibile inoltre iscriversi ad una newsletter (Scienza&vita) che terrà informato, giorno dopo giorno, chiunque lo richiederà, su tutti gli aspetti della materia.

AUTORE: Maria Rita Valli