Un segno, un centro di identità

A Perugia inquemila persone hanno partecipato alla consacrazione della nuova chiesa nel quartiere di San Sisto

Nel pomeriggio di domenica 21 maggio una gran folla, circa cinquemila persone, ha voluto partecipare alla consacrazione della nuova chiesa dell’Unità pastorale di San Sisto-San Cristoforo in Lacugnano-Sant’Andrea delle Fratte di Perugia, dedicata alla Santa Famiglia di Nazareth. Alla presenza di numerose autorità civili e religiose il rito, presieduto dal cardinale Camillo Ruini, è stato preceduto dalla processione che dalla vecchia chiesa di San Sisto ha portato le reliquie dei santi Filippo Neri, Giovanni Bosco (patroni dei giovani) e Gianna Beretta Mollo (patrona della famiglia) che sono state sigillate nell’altare . Sul sagrato il cardinale Ruini ha consegnato le chiavi al parroco don Claudio Regni, un gesto scandito da un lungo applauso, ed è seguito l’ingresso nell’aula ancora vuota. Suggestivo poi è stato il rito dell’unzione dell’altare con il crisma. Questa è ‘una chiesa che abbiamo sognato e desiderato – ha detto l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti all’inizio della celebrazione eucaristica – aperta a tutti, in un grande quartiere in costante espansione demografica e produttiva, al centro di una vasta area industriale significativa per Perugia con la presenza di una storica industria, la Perugina’. Pochi cenni, per richiamare le ragioni per cui la Cei scelse la chiesa di San Sisto tra i tre progetti segno del Giubileo: sostenere nuovi insediamenti parrocchiali in quartieri periferici, ad alta densità di popolazione e in zone industriali, nei quali la Chiesa contribuisce anche alla crescita sociale di una comunità. Nell’unità pastorale di San Sisto, Lacugnano e Sant’Andrea delle Fratte abitano circa 15 persone (più di 5 mila famiglie), numerosi cittadini esteri (solo quelli che frequentano la parrocchia provengono da una dozzina di Paesi diversi), vi sono varie decine di industrie, il polo unico ospedaliero e prossimamente anche universitario di Santa Maria della Misericordia. Parole di gratitudine mons. Chiaretti le ha rivolte al sindaco Renato Locchi e all’Amministrazione comunale di Perugia, per la collaborazione nella costruzione del nuovo complesso parrocchiale (con la chiesa è stato inaugurato il marciapiede e la strada di accesso al cantiere realizzati dal Cantiere comunale). Ringraziamenti accolti dal sindaco Renato Locchi che, al termine della messa, invitato a dare un suo saluto, ha suscitato l’applauso caloroso dell’assemblea quando ha ringraziato l’artefice infaticabile di questo risultato: il parroco don Claudio Regni. ‘La chiesa è un luogo di identità di questo quartiere in crescita – ha detto il sindaco parlando ‘da non credente’ – eppure sottolineando il valore e l’esperienza di ‘coesione sociale’ che ha rappresentato la parrocchia in questi anni di mobilitazione generale per la costruzione della nuova chiesa. ‘Mi auguro – ha concluso – che possa essere presto realizzato anche il centro parrocchiale di accoglienza e solidarietà’. Ruini: ‘La vostra è una grande chiesa per una grande famiglia’ ‘Il vostro arcivescovo Giuseppe, invitandomi, mi ha fatto un grande dono, quello di partecipare alla vostra gioia, perché è sempre un giorno di gioia per quelle famiglie che vivono e lavorano nel quartiere in cui sorge una nuova casa del Signore’. Il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei, ha così salutato i fedeli, nell’omelia pronunciata nella messa di consacrazione della nuova chiesa di San Sisto. ‘Questa casa di Dio – ha continuato – è il frutto della vostra ampia collaborazione con il parroco, l’arcivescovo, le autorità civili comunali, la Cei. Non dovete ringraziare me, ma voi stessi e tanti milioni di persone che ogni anno firmano l’8per mille per la Chiesa cattolica. Con l’8 per mille la Chiesa realizza tante opere in Italia e all’estero, tra le quali anche le case del Signore come la vostra’. Il cardinale si è quindi soffermato sul significato dei ‘segni’ della consacrazione che ‘sono la riscoperta del dono battesimale. L’aspersione dell’acqua santa è un rito antico, attraverso il quale Dio ci tocca dentro offrendoci il suo amore, e noi dobbiamo ricambiarlo con la nostra fede in Lui. Occorre aprire il nostro cuore alla vita con opere concrete dalla famiglia agli affetti, dall’educazione dei giovani al lavoro, all’impegno nella vita pubblica’. Il Cardinale ha ricordato ‘quanto diretto e forte è il legame di Cristo con la sua Chiesa, della quale è la pietra angolare, il fondamento visibile, che dopo di Lui è stato San Pietro e gli altri apostoli e dopo di loro il Papa e qui a Perugia il vostro arcivescovo Giuseppe. In Giovanni Paolo II, come in Benedetto XVI, posso testimoniare, ha operato e opera quella forza che Gesù trasmise a Pietro’. ‘La dedicazione della chiesa – ha proseguito il cardinale Ruini – ci fa riscoprire il senso di appartenenza alla Chiesa di Dio. La vostra è una grande chiesa, per una grande famiglia e non a caso è dedicata alla ‘santa Famiglia di Nazareth’. Conservatela bene come le vostre case, curatela soprattutto spiritualmente e allargatela non solo materialmente, affinché la vostra testimonianza cristiana possa giungere a tutti gli abitanti del vostro quartiere, perché non va lasciata spegnersi nessuna flebile fiammella’.

AUTORE: R. L. - M. R. V.