Organizzato dall’Amministrazione comunale di Città di Castello, in collaborazione con la Regione, l’Associazione industriali, Cna e Confartigianato, si è svolto sabato scorso 14 aprile il convegno ‘Arti grafiche a Città di Castello’. Dopo il saluto del Sindaco e l’introduzione dell’assessore Domenico Duranti, ha preso la parola il dott. Di Mauro, responsabile del Servizio attività culturali e spettacolo della Regione. Questi ha messo in rilievo la necessità di investire sull’economia della cultura e quindi sulle infrastrutture collegate: mostre, biblioteche e quanto altro teso a valorizzare il settore che, insieme al Museo Burri, costituisce l’asse culturale di Città di Castello. È stata poi la volta di Andrea Bellucci, docente di Economia aziendale. Constatando che nel settore editoria la situazione è polverizzata a livello nazionale, ha affermato la necessità di individuarne i punti di forza e di debolezza, e creare una banca dati da incrementare tenendo conto della specificità delle imprese. Importante, ha rilevato, individuare sinergie di aree e di enti locali per giungere a una concentrazione necessaria per la finalizzazione del mercato. Il relatore ha analizzato poi la produzione libraria in Italia, dove si legge molto meno che in altri Paesi europei, trattando della competizione sul tempo libero e gli interessi degli individui, dell’importanza di infrastrutture idonee e di una politica mirata nelle scuole. Si è soffermato sul rapporto grafica-editoria e sul ruolo di quest’ultima per la valorizzazione della produzione artistica della regione. Un’ampia analisi dell’impresa grafica è stata fatta dal direttore scientifico del ‘Centro studi e.labora’ Alberto Cerquaglia, che ha riferito sui dati rilevati su 108 imprese dell’Alta Umbria. Frutto di una ricerca che ha preso in esame la distribuzione delle imprese per area di specializzazione e fornito su di esse dettagliate informazioni rivelanti il loro stato: dal fatturato al numero clienti, alle risorse umane. Dall’indagine sono risultate le potenzialità e le principali criticità dell’impresa diffusa nonché le necessità emergenti. Attualmente risulta che il polo dell’editoria e della grafica produce complessivamente nell’Alta Umbria un fatturato annuo di oltre 100 milioni di euro, con un valore aggiunto che è stato non inferiore ai 6 milioni di euro nel 2005, anno pur difficile per il comparto. È quindi necessario sostenere una politica di marketing territoriale che porti a un’innovazione di carattere tecnologico come di contesto relazionale, sempre più atta alla concorrenza. Presenti al convegno anche gli studenti dell’istituto ‘Ugo Patrizi’, del settore arti grafiche.Ma regge bene la nostra ‘filiera’ Nel pomeriggio dello stesso giorno, sempre in ambito del convegno ‘Le arti grafiche a Città di Castello’, si è tenuto presso la Sala degli specchi di palazzo Bufalini il IV convegno dell’Associazione italiana dei musei e della stampa e della carta. Ha moderato l’incontro il presidente Giorgio Tassotti, che ha presentato ai soci e al pubblico presente il nuovo sito web dell’Associazione nata nel 2005 per volontà di editori, tipografi e stampatori in generale. Lo statuto dell’Associazione, ha sinteticamente enunciato Tassotti, contempla la tutela e la conservazione del patrimonio librario e cartaceo dei musei iscritti, raccogliendo fondi e donazioni. Attualmente sono iscritti 41 musei dislocati in tutta la penisola, tra cui si annovera il ‘Museo tipografico Grifani-Donati’ di Città di Castello, retto e guidato da Gianni Ottaviani, dove a fine incontro è stata inaugurata una rassegna di libri d’artista. La parte più interessante del convegno è stata la relazione di Claudio Corvino, della Assografici, intitolata ‘Il futuro della filiera carta-stampa’. A livello nazionale la filiera della ‘comunicazione stampata’ ‘ ha riferito Corvino – ha fatturato nel 2006 circa 42 milioni di euro. Per filiera dobbiamo intendere la riunione di settori, quali stampa-carta-tecnica, tra loro strettamente interconnessi, ovvero un macrosistema di rilevante importanza. Dati alla mano, Corvino ha dimostrato il buono stato della filiera negli ultimi cinque anni, investiti da una crisi economica mondiale che ha inferto duri colpi ad altre produzioni. In questo lustro, infatti, il fatturato della filiera è rimasto stabile, l’export è aumentato (in quanto all’estero il settore grafico italiano gode di una buona fama in termini di qualità e prestigio delle pubblicazioni), il saldo del bilancio commerciale è positivo (in pratica si è venduto, tra editoria e pubblicità, più di quanto si è comprato). Gli addetti sono passati dai 266 mila del 2000 ai 256 mila del 2006, subendo una perdita di 10 mila unità, tutto sommato irrilevanti. Due sono i punti di forza, conclude Corvino: la filiera nel corso di questi anni ha dimostrato continuità produttiva e stabilità economica, con un tasso di crescita costante.
Un ricco patrimonio da non sottovalutare
Il convegno 'Arti grafiche' chiede più investimenti in cultura
AUTORE:
Saverio Freddi - Eleonora Rose