“Il più importante sito archeologico preromano” d’Italia. Con queste parole, gli esperti della soprintendenza ai Beni culturali dell’Umbria hanno definito le rovine dell’antica Tarsina, la città umbra che sorgeva alle pendici del monte Maggio, poco a nord dell’attuale centro di Gualdo Tadino. Tanto interessante che, nei prossimi due anni, saranno investiti oltre due miliardi di lire per finanziare una campagna di scavi degna di tal nome. Questo l’annuncio – a sorpresa – fatto dall’assessore alla Cultura, Mario Anderlini, durante la conferenza stampa-dibattito di venerdì scorso, 7 dicembre, convocata per presentare al pubblico e alla stampa un innovativo progetto di ricerca portato avanti dall’Irdau (Istituto di ricerca sugli antichi umbri). Curiosamente, anche quest’iniziativa è stata, al pari delle ultimi eventi culturali a Gualdo, tenuta a battesimo sotto la neve. Al tavolo dei relatori, oltre all’assessore Anderlini e al sindaco Rolando Pinacoli, anche i due storici e glottologi che si faranno promotori della ricerca: Augusto Ancillotti e Marcello Gaggiotti. Il progetto nasce dal presupposto che la recente riscoperta della storia degli Umbri, questo enigmatico popolo dell’antichità italica, porterà a riscrivere gran parte della storia dell’Italia centrale e, in particolare dell’Umbria orientale: se proprio nel territorio gualdese sono state reperite le vestigia di una città di oltre 4.000 abitanti, è evidente che proprio in questo territorio gli Umbri hanno lasciato tracce particolarmente evidenti e profonde. Proposito dell’Irdau è, dunque, compiere un’indagine approfondita sotto diversi punti di vista: storico-documentario, archeologico e linguistico. Si tratterà, in altri termini, di proseguire nella campagna di scavi, alla quale prenderà parte il celebre archeologo perugino Mario Torelli, approfondire l’indagine della documentazione storiografica ma, soprattutto, andare alla ricerca di attestazioni inconfutabilmente umbre nella lingua e nella toponomastica locali. Il tutto sarà finalizzato all’individuazione, in tutto il territorio, di alcuni punti “notevoli”, che saranno congiunti in una sorta di percorso storico, accessibile a tutti: dal turista affrettato, all’amante dei beni culturali, fino ai ragazzi in età scolare.Ogni “itinerario” verrà quindi segnalato ed individuato da un’apposita cartellonistica destinata a trasformare una semplice passeggiata in un percorso a ritroso nella ricchissima storia del periodo che va dal XII al III sec. a.C., età in cui è attestata la presenza degli Umbri nella regione che oggi da essi prende il nome.
Un originale progetto dell’Irdau
Gualdo Tadino
AUTORE:
Pierluigi Gioia