“Quando il gioco del pallone ti mette dentro una gran passione” recita l’inno del Perugia intonato dai tifosi. Ed è stato veramente un mercoledì, il 25 aprile, ricco di passione per le squadre umbre di Lega Pro. Una giornata da ricordare, quella che ha portato la Ternana di mister Toscano, dopo tanti anni, in serie B al termine di una stagione perfetta. La facile vittoria per 2 a 0 ai danni della Reggiana è il coronamento di un campionato condotto sempre in testa durante il quale le “Fere” hanno dovuto sconfiggere solo lo scetticismo dei sostenitori rossoverdi che, dopo anni di contestazioni e assenza dallo stadio, scottati dalla retrocessione, dopo il ripescaggio e i primi risultati positivi, sono tornati lentamente a sostenere la squadra e a gremire le gradinate dello stadio “Libero Liberati”. Vittoria mai in discussione si diceva, agevolata da un girone semplice dove vere avversarie non sono mai pervenute, e dalle penalizzazioni per mancati adempimenti economici del Taranto – l’unica compagine che sul campo, facendo un punto in più, ha dimostrato poter contendere alla Ternana la vittoria finale.
La Ternana non ha mai tentennato, mantenendo il primato fino a questo 25 aprile da ricordare. Due gol nel primo tempo di Davide Sinigaglia, e si è potuto dare il via alla festa per le strade della città dopo 5 anni. Negli stessi istanti anche gli oltre 1.500 tifosi del Perugia accorsi a Fano potevano festeggiare la seconda promozione consecutiva che riportava il “Grifo” in Prima divisione dove stava prima del secondo fallimento. Quella dei biancorossi è stata però una giornata diversa, emozionante. Il Perugia per festeggiare deve vincere e attendere notizie di una eventuale non-vittoria della Vigor Lamezia impegnata a Melfi. La squadra di mister Battistini ha paura, va sotto nel primo tempo ad opera dell’ex Bartolini e perde l’esterno Margarita per un grave infortunio. Sembra tutto andare storto, ma nel secondo tempo la situazione cambia, il Perugia spinge e nel giro di dieci minuti trova 3 gol, il pareggio di Balistreri e la doppietta del giovane promettente Ferri Marini. Il “Mancini” diventa una bolgia, e la notizia del gol del Melfi rende l’atmosfera più distesa e gioiosa. Il finale rispecchia l’andamento teso di questo campionato, condotto quasi sempre in testa dai Grifoni che però hanno dovuto fare i conti con l’agguerrita rimonta delle due calabresi Catanzaro e Vigor Lamezia e con gli attriti societari culminati poi con il passaggio delle quote al duo Santopadre-Moneti. Al fischio finale la festa è proseguita per la strada del ritorno ed è culminata in piazza IV Novembre. A questo clima non hanno potuto partecipare i tifosi folignati, che hanno visto la loro squadra rimontata e sconfitta a Monza. Per i Falchetti, fermi all’ultimo posto e staccati di 6 punti dalla Spal, penultima, a due giornate dalla fine, la speranza di una improbabile salvezza è ormai ridotta al lumicino.