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ALBERGHIERO L'istituto verrà ufficialmente intitolato a Giancarlo De Carolis, che ebbe il merito di credere nei suoi sviluppi

Una scuola di prestigio: così è visto l’istituto Alberghiero di Spoleto (Ipssart), che oggi conta 650 alunni. Un merito non soltanto locale ma nazionale, visto che sono ben 250 coloro che, provenienti da altre regioni, hanno scelto la scuola professionale della città del Festival, piuttosto che altre. Ora, a 43 anni dalla fondazione, l’Ipssart verrà intitolato al senatore Giancarlo De Carolis. La cerimonia ufficiale sarà venerdì 30 maggio, alla presenza delle autorità locali, tra cui il sindaco Massimo Brunini e il vicario generale dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia, mons. Luigi Piccioli, che presiederà una celebrazione alle ore 9.30 nella basilica di San Paolo Intervineas. ‘Questa idea – spiega il preside, Giancarlo Busti ‘ è nata dalla volontà dalla scuola e dalla Giunta municipale. Noi da diverso tempo volevamo dare un’intitolazione alla scuola e su questo nome c’è stata poi convergenza anche da parte dell’autorità che ha emesso una delibera. Il motivo – aggiunge – è che De Carolis è stato un personaggio di rilievo per quanto riguarda la città di Spoleto ed è stato anche il primo presidente del Consiglio di istituto della nostra scuola; praticamente, ha gestito la prima fase amministrativa e quindi gli va il merito di aver puntato su questo nuovo settore formativo perché, poi, si è visto nel tempo che gli sviluppi sono stati molto grandi’. Sviluppi che hanno portato a quello che è l’Ipssart di oggi: 30 classi, e due corsi, turistico e ristorazione, che consentono di prendere diplomi di qualifica. ‘Il terzo anno – illustra Busti ‘ c’è la qualifica per operatori di sala, cucina, ricevimento e turistico. Poi, nei due anni successivi, permette di prendere il diploma di Stato. Naturalmente, chi arriva fino in fondo si proietta verso una possibilità di sviluppo successivo, favorita anche dalle attività di stage molto grandi che facciamo, consentendo a questi ragazzi di conoscere tante strutture alberghiere di diversi livelli e soprattutto alti livelli, in prospettiva di diventare maitre, direttore o chef di grandi alberghi. Per ottenere questo – continua il preside ‘ i nostri ragazzi vanno in stage in diversi periodi dell’anno. Ad esempio, quest’anno ne avremo 200-300 in stage in alberghi non solo in Italia ma anche all’estero’. Da direttore dell’Alberghiero di Spoleto, qual è secondo lei il valore aggiunto di questa struttura? ‘Ospitiamo 250 ragazzi provenienti da fuori regione. Per intenderci, vengono dal Sud (Sicilia, Puglia, Campania) ma anche da Lazio e Toscana, e a Spoleto riconoscono un livello di preparazione superiore agli altri. È uno degli istituti più antichi e c’è un gruppo di insegnanti che nel tempo ha consolidato una vasta esperienza che ai nostri ragazzi riconosce una maggiore preparazione culturale e professionale. In scuole di zone ‘fornite’, come Montecatini, collegata a molti alberghi, o Senigallia, con tutta la riviera, i ragazzi iniziano a esperienze di guadagno subito, dal primo anno: da cui deducono che sia più importante il lavoro che lo studio. I nostri invece arrivano all’ultimo anno con una preparazione più solida, e questo gli viene riconosciuto’.

AUTORE: Eleonora Rizzi