Un manifesto per chi “corre” per la famiglia

Elezioni. La piattaforma valoriale del Forum associazioni familiari

Con sette “sì” alla famiglia, sabato 19 gennaio il Forum delle associazioni familiari ha presentato a Roma la “piattaforma valoriale e operativa” (testo integrale su www.forumfamiglie.org) in vista delle elezioni politiche.

“I tre milioni di famiglie che rappresentiamo sono ancora troppo invisibili agli occhi dello Stato”, ha ribadito il presidente del Forum nazionale, Francesco Belletti, illustrando la piattaforma che “i candidati potranno sottoscrivere per aderire alla campagna ‘Io corro per la famiglia’. Oggi – ha aggiunto – ci si candida per un progetto di bene comune. Attiveremo una campagna quotidiana, saremo presenti sui social network, chiederemo a ciascuna coalizione un incontro per confrontarci su contenuti della piattaforma. Noi non saliamo né scendiamo in campo, perché stiamo già sul campo, e saremo una spina nel fianco di tutti i candidati, in campagna elettorale e nei cinque anni di vita parlamentare. Offriremo al discernimento degli elettori valutazioni puntuali, senza interferire nel voto, perché intendiamo restare un soggetto di società civile che pretende che la politica si ricordi sempre di dialogare con la società”.

I sette “sì” sono i seguenti: 1) la cittadinanza della famiglia, 2) la centralità per lo sviluppo del Paese, 3) il sostegno alla vita e alle famiglie giovani, 4) più lavoro, 5) un Paese sussidiario, solidale e accogliente, 6) la libertà di educare nella scuola per tutti, 7) un’Europa che riconosce e promuove la famiglia.

“La famiglia – ha aggiunto Belletti – è il principale strumento che ha consentito al Paese di attraversare la crisi senza rinunciare alla coesione e alla tenuta complessiva del tessuto sociale”. La richiesta, pertanto, è “che questo sia riconosciuto con urgenza” e “che attorno ad essa non siano costruite politiche assistenziali ma di sviluppo e ripresa del sistema”. La famiglia della quale si parla è “quella della Costituzione, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, aperti alla vita e legati da un vincolo pubblicamente definito. Questa famiglia ha resistito, e attorno ad essa occorre ricostruire un patto di cittadinanza”.

La priorità da dare dev’essere visibile “già nei primi cento giorni di governo, e poi in tutti e cinque gli anni: mediante, prima di tutto, adeguate politiche fiscali. Nessuna riforma sarà giusta – ha evidenziato il presidente del Forum – se non tiene conto dei carichi famigliari. Non si tratta di fare elemosina ma di alleggerire la pressione fiscale selettivamente”. Si potrà adoperare, ha proposto, “il fattore-famiglia, con una ‘no tax area’ progressiva per numero di persone: a parità di reddito chi ha più figli paga meno tasse. Chiediamo poi di spostare un punto di Pil per la famiglia, così da ridurre lo spread tra il sistema-Paese Italia e la media europea”.