Un esempio per i giovani

Tante le celebrazioni nell'anniversario della morte di Emanuele Petri. Il dolore e la grande forza della moglie Alma. La testimonianza del parroco di Castiglione del Lago don Aldo

A distanza di un anno dalla sua morte la presenza di Emanuele Petri (nella foto) tra gli amici di Tuoro è sempre più forte e la sua figura è come se apparisse illuminata”: è la testimonianza del parroco di Castiglione del Lago, don Aldo Gattobigio, che da quel “terribile” due marzo “è stato sempre vicino alla vedova del sovrintendente della Polfer, la signora Alma, ed ai familiari”. “Dopo l’enfasi e la forte emozione iniziale il ricordo di Emanuele è presente più che mai – ha affermato il parroco – e il suo sacrificio, nel tempo, è stato rivalutato anche dai giovani che continuano a visitare la sua tomba come se fosse di famiglia”. Ma Emanuele non c’è più e per la signora Alma questi sono giorni difficilissimi. “Durante quest’anno ci sono state molte celebrazioni alle quali hanno presenziato anche i familiari sempre con grande compostezza – ha sottolineato don Aldo – La moglie di Emanuele ha dimostrato in ogni occasione una grande semplicità e dignità tutelando comunque i ricordi privati, senza però ostacolare la celebrazione di momenti importanti per la comunità e per i giovani”. Il parroco ha anche raccontato che la signora Alma in quest’anno non si è mai chiusa nel suo dolore ma ha continuato ad essere disponibile nei confronti di tutti “sostenuta da una grande fede e dall’amore verso il figlio”. Certo è difficile perdonare chi le ha strappato con violenza la presenza ed il sostegno del marito e la stessa Alma Petri ammette che “è dura, ma forse con il tempo…”. Emanuele fu ucciso il 2 marzo dello scorso anno dalle Br sul treno Roma-Firenze e dopo la sua morte l’avvio di indagini importanti hanno portato all’arresto di numerosi brigatisti. Durante il conflitto a fuoco, avvenuto nella stazione di Castiglion Fiorentino, ha perso la vita anche il terrorista Mario Galesi, mentre la sua compagna, Nadia Desdemona Lioce, fu arrestata. Per l’anniversario della sua morte sono state tante le celebrazioni. A lui è stato intitolato un Centro polifunzionale della polizia che è stato inaugurato proprio il 2 marzo alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, del ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu e del capo della polizia, Gianni De Gennaro. Ma anche gli umbri hanno ricordato con commozione l’agente scomparso. L’Umbria intera ricorda e onora la figura di Emanuuele Petri ed è vicina alla famiglia ed alle Forze di polizia – ha affermato la presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti – Sono certa di interpretare il sentimento dell’intera collettività regionale nel rinnovare alla moglie dell’agente Petri ed al figlio, solidarietà ed affetto”.

AUTORE: Ida Gentile