Il motto episcopale del cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, In charitate fundati, che richiama il significativo passo della Lettera agli Efesini di san Paolo (Ef 3, 17-19), ben sintetizza lo stile di questo Pastore della Chiesa universale chiamato da papa Francesco a far parte del Collegio cardinalizio durante il Concistoro del 22 febbraio 2014. Il Santo Padre lo ha confermato alla guida dell’Archidiocesi metropolitana di Perugia-Città della Pieve con la formula donec aliter provideatur (finché il Papa non dispone diversamente), dopo la rinuncia da lui presentata per raggiunti limiti di età, al compimento dei 75 anni, il 7 aprile 2017.
Gualtiero Bassetti, già vice presidente della Cei (2009-2014), attuale presidente della Ceu, membro delle Congregazioni per i Vescovi e per il Clero e del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, è un cardinale al servizio degli “ultimi” facendo sentire concretamente la vicinanza della Chiesa di Cristo alle persone in difficoltà, disagiate, emarginate, sofferenti, gli “scarti della società”. Nel contempo, richiama costantemente i cristiani ai loro doveri verso i fratelli che vivono difficili situazioni di povertà umana e materiale, oltre a non far mancare la sua attenzione a quanti sono “distanti” dalla Chiesa, perché la Parola di Dio, che annuncia la salvezza, va fatta conoscere a tutti, nessuno è escluso. Non da ultimo, continua ad essere fedele al suo stile di vescovo: “operare per la comunione nella Chiesa”.
Le radici di Gualtiero Bassetti affondano fra le montagne che dividono la Toscana e l’Emilia Romagna: nasce il 7 aprile 1942 a Popolano di Marradi, in provincia di Firenze ma nella diocesi di Faenza-Modigliana. È il primo di tre figli e viene alla luce nel comune che ha dato i natali al poeta Dino Campana. Due suoi cugini sono sacerdoti, don Giuseppe e don Luca Bassetti.
Dopo aver trascorso l’infanzia a Fantino, nell’arcidiocesi di Firenze, nel 1956 entra nel Seminario di Firenze. Il 29 giugno 1966 viene ordinato presbitero nel duomo di Santa Maria del Fiore dal cardinale Ermenegildo Florit. Inviato come vice parroco nella comunità di San Salvi, nel 1968 è chiamato in Seminario come assistente al Minore e responsabile della pastorale vocazionale. Nel 1972 viene nominato rettore del Seminario Minore. Nel 1979 il cardinale Giovanni Benelli gli affida l’incarico di rettore del Seminario Maggiore, a soli 37 anni. Nel 1990 il cardinale Silvano Piovanelli lo nomina suo pro-vicario e nel 1992 lo chiama a diventare vicario generale dell’arcidiocesi di Firenze.
Il 3 luglio 1994 papa Giovanni Paolo II lo elegge vescovo di Massa Marittima-Piombino. Viene ordinato vescovo l’8 settembre dal cardinale Piovanelli nella basilica di San Lorenzo a Firenze; dieci giorni più tardi fa il suo ingresso nella diocesi a lui affidata.
Il 21 novembre 1998 viene eletto vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, dove fa il suo ingresso il 6 febbraio 1999. Inizia il suo ministero in terra d’Arezzo con il Giubileo del 2000, al quale dedica la sua prima Lettera pastorale. Dalla Gmg di Roma in poi, la vicinanza ai giovani sarà una costante del suo episcopato: insieme per il mondo nelle Giornate mondiali della gioventù, accanto a loro nei luoghi e nei tempi della vita della diocesi.
Promosso da papa Benedetto XVI alla sede arcivescovile metropolitana di Perugia-Città della Pieve il 16 luglio 2009, fa il suo ingresso in diocesi il 4 ottobre dello stesso anno, giorno della solennità di san Francesco di Assisi, Patrono d’Italia. Ha pubblicato nel febbraio del 2012 il Direttorio Come sono belle le tue tende, nel quale ha disposto la riorganizzazione della diocesi perugino-pievese in Unità pastorali. Con la Lettera pastorale Il tuo volto, Signore, io cerco (14 ottobre 2012) ha introdotto la sua comunità diocesana nell’Anno della fede. A fine 2013 ha iniziato la sua Visita pastorale, che concluderà nel 2017. Le prime realtà incontrate sono quelle del mondo del lavoro, degli immigrati, della sanità, dell’università. “Il titolo della mia Visita, “Devo fermarmi a casa tua”, dice tutto, ma il mio principale desiderio – ha sottolineato di recente il cardinale – è quello di conoscere capillarmente il territorio, rendermi conto fino in fondo anche delle bellezze, delle fragilità, delle ricchezze e delle povertà di questa stupenda Chiesa che il Signore mi ha affidato”.
Ha molto in comune con il suo illustre predecessore, il cardinale Gioacchino Pecci (papa Leone XIII), che fu vescovo di Perugia dal 1846 al 1878, entrato nella storia come il “Papa riformatore e sociale” e il “Papa dei lavoratori”, che, nello scrivere l’enciclica Rerum novarum, formulò i fondamenti della Dottrina sociale della Chiesa.
Il cardinale Bassetti è un Pastore molto sensibile alle problematiche sociali, in particolare al mondo del lavoro e al ceto meno abbiente. Fin dal suo breve ma intenso episcopato al servizio della diocesi di Massa Marittima-Piombino, fu vicino alle famiglie dei minatori e dei lavoratori delle Acciaierie alle prese con una crisi difficile. Vicinanza al mondo del lavoro che ebbe anche da vescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Anche nella diocesi umbra sa ben coniugare la sua azione pastorale con quella sociale non perdendo occasione di far sentire la voce della Chiesa in diverse difficili situazioni accentuate dal perdurare della crisi economica.
Eletto nel 2012 alla guida della Conferenza episcopale umbra (Ceu), la presiede con spirito di collegialità, condividendo con i confratelli vescovi le scelte da compiere nei vari ambiti pastorali.
Molto attento alla famiglia, la “Chiesa domestica”, senza la quale la società non ha futuro, il cardinale Bassetti è stato chiamato da papa Francesco a far parte della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sulla Famiglia (Città del Vaticano, 4-25 ottobre 2015).
Ha scritto le Meditazioni della Via Crucis presieduta da papa Francesco il Venerdì santo 2016 al Colosseo, sviluppando nelle quattordici stazioni il tema della sofferenza dell’uomo di oggi, della famiglia, delle persecuzioni e delle tragedie delle migrazioni, sul filo conduttore dell’amore e del perdono.
Impegnato anche a livello culturale, ha promosso vari eventi tra cui il convegno internazionale dal titolo: “Custodire l’umanità. Verso le periferie esistenziali” (Assisi-Santa Maria degli Angeli, 29-30 novembre 2013). Dal 2012 collabora con L’Osservatore Romano e dal 2017 cura la rubrica “Dialoghi” dell’edizione italiana de Il Settimanale del quotidiano della Santa Sede. Ha pubblicato con Marcianum il volume dal titolo: La Gioia della Carità (2015).
Particolarmente attento alle giovani generazioni, che definisce “le rondini che vanno verso la primavera” (per usare un’espressione del “sindaco santo” di Firenze Giorgio La Pira), il cardinale Bassetti non si lascia sfuggire occasione per stare in mezzo a loro, per raccogliere le loro istanze di fede, soprattutto per avvicinare i “lontani”. Sin da vescovo in terra toscana ha sempre promosso l’idea di un “patto educativo” fra comunità ecclesiale, istituzioni, realtà formative per rispondere all’emergenza educativa. A Perugia ha incoraggiato la “Missione Giovani 2011” delle Pastorali giovanile ed universitaria condotta con successo da numerosi ragazzi e ragazze come occasione di evangelizzazione da offrire ai coetanei nei luoghi da loro maggiormente frequentati, in primis l’Università.
Nei piani pastorali affronta i temi della vita, della famiglia, della riscoperta dell’identità battesimale, della parrocchia dal volto missionario e comunità educante, della giustizia sociale. Nei numerosi messaggi che ha rivolto ai fedeli e agli uomini di buona volontà delle tre Diocesi da lui guidate nei suoi oltre venti anni di vescovo, si è soffermato spesso sulle morti nel lavoro e sulla crisi occupazionale, sulla politica che ha bisogno di un «sussulto profetico», sulla legalità nella gestione della cosa pubblica, sullo shopping domenicale che snatura il giorno del Signore, sulle gravi piaghe sociali del nostro tempo, quali la prostituzione, il consumo di sostanze stupefacenti, di alcool e il gioco d’azzardo, che rendono l’uomo schiavo e vittima di queste povertà estreme.
L’attenzione al mondo del lavoro si concretizza nelle numerose visite del cardinale Bassetti alle aziende, alle associazioni di categoria e trova un punto fermo nella Lettera pastorale che il primo maggio 2004 ha pubblicato dal titolo Nella crisi: la speranza oltre ogni paura, che quasi preannuncia le difficoltà del recente terremoto economico-finanziario a cui ha risposto, prima ad Arezzo e poi a Perugia, con interventi concreti a sostegno delle famiglie in difficoltà a causa della perdita del lavoro, attivando o rilanciando progetti di solidarietà gestiti dalla Caritas.