È almeno la quarta volta che ci provo, ma ho fallito anche questa volta. Parlo del mio tentativo di assistere alla proiezione del Codice da Vinci. E sì che la sera dopo cena ho deciso di non fare più niente, e quasi sempre ci riesco, e la tentazione più alla mano diventa quella di fare zapping tra le varie tv: con risultati disastrosi.Due cose nel Codice mi irritano prima ancora che vengano proposte: la storia del santo Graal e quella della rapporto’ matrimoniale (?) tra Gesù e Maria Maddalena. La storia del santo Graal, anche se ha alimentato fiumi di poesia, è una bufala. Infiocchettata, pettinata, con ciliegie e lillà, ma è una bufala. Immaginarsi se quella sera così sovraccarica dei sapori più forti della vita, l’amore e il tradimento, la fedeltà e la bestemmia, e Giuda che s’immerge nella notte, e Giovanni che solo per un attimo si abbandona sul petto del Maestro, e lo sgomento che attanaglia tutti durante la cena, e il terrore della morte che attanaglia Gesù nel giardino, e il sangue che fuoriesce’ immaginarsi se qualcuno si sia preoccupato di rigovernare e di mettere da parte quella coppa di coccio che era servita per qualcosa che nessuno aveva capito. Poi s’è detto che quella stessa coppa raccolse addirittura il sangue uscito dal fianco del Signore trafitto dalla lancia del soldato. Immaginarsi se il Centurione tozzo e rauco abbia mai potuto permettere una cosa del genere. Nella realtà il cadavere di Gesù solo per l’intervento in extremis di Giuseppe d’Armatea evitò la fossa comune: tu lo prendi per le braccia, io per la gambe, una breve oscillazione: in controluce vedi già le tecniche dei carnefici della Shoah. Quanto alla storia sacrilega del rapporto tra Gesù e Maria Maddalena, come mai nessuno ha sbarrato la strada a questi due esponenti della peggiore subcultura americana, assetati di soldi, Dan Brown (l’autore del romanzo) e Ron Howard (il regista del film)? Chi ha promesso loro di profanare impunemente una storia che ha conquistato con l’irripetibile forza della sua delicatezza generazioni di credenti e di non credenti? Io consiglierei ai due di scrivere un romanzo, e poi ricavarci un film, su un fatto inventato che riguarda Maometto. Io dico: ‘pare’. Confortati dalla certezza di incassare altri centinaia di milioni di dollari, Dan Brown ci faccia su un romanzo, Ron Howard ne tiri fuori un film, e poi vedremo come reagirà l’islam. Fossi io in loro due, mi assicurerei la dentiera. Senza ricorso alla violenza, certo, ma come è stato possibile che tra le maglie di una giustizia come la nostra, che si vanta di garantire il rispetto di tutti, sia passata una storia in cui stupidità e profanazione si equilibrano come mai altrove, e ci offendono a morte?
Un consiglio a Dan e a Ron
AUTORE:
a cura di Angelo M. Fanucci