Sabato 29 ottobre saranno inaugurati i lavori di ristrutturazione e adeguamento liturgico della chiesa di San Giovannino, in piazza della Repubblica a Terni, tradizionalmente legata all’Adorazione quotidiana, vista la centralità nel cuore pulsante della città. Gli interventi, tutti diretti da don Fabio Leonardis, direttore dell’Ufficio beni culturali della diocesi e commissionati dal rettore della chiesa don Fernando Benigni, riguardano innanzitutto la luminosità interna della chiesa, grazie all’eliminazione di una invasiva zoccolatura in travertino, e all’istallazione di una porta d’ingresso’n ferro e vetrate scure, di una nuova illuminazione generale e mirata della navata, e particolare’ulle singole opere d’arte antica e moderna. Altro aspetto centrale della ristrutturazione è quello che ha interessato lo spazio liturgico del presbiterio, dove è stato tolto il vecchio altare in marmo, simbolicamente insignificante. All’artista Oliviero Rainaldi sono state commissionate le opere, che ora riempiono con la loro bellezza tutto lo spazio presbiterale: l’altare, l’ambone, la sede e il candelabro pasquale, opere in bronzo con una patinatura molto chiara. Gli elementi biblici ispiratori dell’altare sono: il sacrificio di Isacco, il battesimo di Gesù, la processione dei fedeli che vanno verso il ‘culmen’ e tornano dalla ‘fons’ eucaristica, sul davanti un Cristo che sta uscendo dalla tomba e si guarda le mani piagate, incredulo, ma felice mentre le presenta ai fedeli. L’ostensorio per l’adorazione eucaristica è un unicum per la storia dell’arte, perché si impianta direttamente sull’altare, diventando un albero della vita che nasce direttamente dall’altare. Anche la grande porta d’ingresso è un messaggio eucaristico diretto ai numerosi passanti nel centro storico: raffigura un grande cerchio in vetrofuso circoscritto da acciaio brunito e attraversato da una grande croce da muro a muro, al centro della quale una grande ostia trasparente, in vetrofusione, presenta il volto di Cristo della Sindone. È un invito ad entrare e ad adorare la divina presenza e a riconciliarsi con il Signore. San Francesco, continua il restauro della chiesaÈ una delle chiese più antiche della città, che attesta la presenza plurisecolare della tradizione francescana in città e nella quale il culto religioso è stato partecipe delle vicende storiche cittadine. È il santuario di San Francesco, eretto nel 1265 e che è stato oggetto di diversi lavori di restauro, l’ultimo dei quali, riguardante la facciata, ha interessato il paramento murario, i tre portali in marmo e pietra e quello di accesso al cortile e la struttura metallica del grande rosone. Sono stati inoltre consolidati i dissesti statici, le fratture e i fenomeni di disgregazione, attraverso l’uso di resine e inserimento di perni di acciaio. Un lavoro che ha ridato luce e colore all’antica facciata in pietra, abbellita ulteriormente dalla croce apicale disegnata da don Fabio Leonardis. Alla cerimonia d’inaugurazione sono intervenuti il vescovo mons. Paglia, il sindaco Paolo Raffaelli, il presidente della provincia Andrea Cavicchioli, Paolo Candelori, presidente della fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni che ha finanziato i lavori, e Margherita Romano della Soprintendenza per i beni storici e architettonici. E un ulteriore impegno è stato preso dal sindaco, quello di ridare l’originaria struttura e forma al sagrato, riqualificando nel suo insieme la piazza antistante la chiesa. Il sagrato è il luogo di accoglienza e convivialità, punto di partenza di antiche liturgie e processioni diocesane e parte integrante dell’edificio. Ricostituirne l’antico aspetto realizzato in mattoni in cotto, ridargli l’originaria funzionalità, oggi impedita dal continuo transito e sosta di autovetture, significherebbe recuperare una parte del valore sociale e artistico del santuario stesso. I lavori sin qui realizzati, dal 2003 in poi, dimostrano la grande attenzione prestata per un luogo carico di storia e di fede. Ma l’impegno dei salesiani affidatari della parrocchia e della diocesi continua, dato che altri lavori di consolidamento e ristrutturazione sarebbero necessari per la torre campanaria con il rifacimento della copertura, oltre a quella dell’intera chiesa. Occorre inoltre riattivare le campane che per ora sono in silenzio, il restauro totale del chiostro e l’allestimento di un giardino con fontana, la realizzazione di un coro ligneo e di un organo meccanico. Per tutti questi interventi si stanno reperendo i fondi necessari per continuare un’opera che tende a valorizzare non solo l’aspetto dell’edificio di culto, ma quello legato alla tradizione storica e artistica della città.
Un centro di adorazione nuovo, anzi unico
Innovazioni radicali nella chiesa di San Giovannino
AUTORE:
Elisabetta Lomoro