Era in tailleur rosa confetto, ha offerto la torta con la panna e spento l’unica candelina che la sovrastava con grazia tutta femminile, la segretaria del Pd umbro, Maria Pia Bruscolotti, che il 14 ottobre ha voluto solennizzare la ricorrenza del primo compleanno del suo partito con la sottolineatura sul quanto di positivo fatto negli ultimi dodici mesi. Ma se i toni erano soft, i contenuti di certe affermazioni ad uso tutto interno della segretaria Pd sono state taglienti come lame di rasoio. ‘Primo, non facciamoci del male’, è stato lo slogan della Bruscolotti, che ha richiamato prima di tutto i propri dirigenti ai vari livelli ad ‘impegnarsi per il partito e non contro, dentro il partito e non fuori’. Nelle ultime settimane, in effetti, sui quotidiani locali è stato tutto un profluvio di interviste, prese di posizione e interventi su quello che non funziona nel Partito democratico. Bruscolotti, e con lei gli altri vertici del Pd, non hanno gradito. Così come hanno faticato a metabolizzare le numerose autocandidature che, in vista delle amministrative della primavera 2009, sono spuntate come funghi da parte di amministratori di diversi comuni umbri. Anche con loro, la Bruscolotti è stata tutt’altro che tenera: ‘Più impegno amministrativo e meno intrusioni nel politico, che a quello c’è il partito che ci pensa’, ha detto in sostanza la segretaria veltroniana, rivendicando al ‘suo’ Pd ‘una vitalità mai vista prima, con iniziative diffuse su tutto il territorio’. Da lei, anche una sorta di vademecum per avvicinarsi alle elezioni: ‘Prima il programma, poi le alleanze, infine le candidature’, ha scandito senza infingimenti. Sul programma, secondo la Bruscolotti, si giochera’ anche la partita delle alleanze. Tiene banco la questione Udc. Cozzari, il presidente ‘scomodo’ della Provincia di Perugia, lo vuole dentro il centro sinistra. L’Udc nega di aver mai chiesto una cosa del genere. E la Bruscolotti? ‘Se ci saranno convergenze sul programma, perchè no? Altrimenti, i cattolici moderati li rappresenta già il Pd’, è stata la sua chiosa. Insomma, le tinte tenui e la panna montata per la Bruscolotti non significano mancanza di grinta. Ci sarà da valutare quanto questo sarà apprezzato e condiviso all’interno di un partito che, a quanto sembra, più che di regole, statuti e regolamenti, ha necessità di un salto culturale nell’approcciarsi, in tutte le sue componenti, alla politica che cambia. Anche in Umbria.’/p
Un anno di Pd per Maria Pia
Primo bilancio per la segretaria del Pd umbro
AUTORE:
Daris Giancarlini