La riconferma del sindaco Paolo Raffaelli e del presidente della Provincia Andrea Cavicchioli era una quasi certezza; inaspettata è invece la messe di voti ricevuti, il 69% al primo e il 65% al secondo. Il motivo del successo è duplice: il buon governo nei cinque anni precedenti e la mancanza di alternative forti e di rilievo nel centrodestra. Notevole a Terni è stata per il centrosinistra la conquista delle uniche due circoscrizioni che nella precedente tornata erano del centrodestra. Tirando le somme al centrosinistra sono andati non solo il Comune di Terni e la Provincia ma anche tutte le nove le circoscrizioni territoriali. Nei Comuni del territorio della diocesi riconferma del centro sinistra a Sangemini, Guardea, Penna in Teverina e conquista di Lugnano e Alviano; riconferma del centrodestra a Stroncone Calvi dell’Umbria e Otricoli. Si tratta quindi in sostanza di una continuità per i precedenti governi; Raffaelli ha più volte detto che trattasi sì di continuità, ma con un salto di qualità: più incisività, più rapidità nelle decisioni, più unità nella società cittadina perché “ci aspettano sfide importanti a partire da domani”. A Raffaelli e a Cavicchioli spetta un compito immediato, non facile malgrado l’ampia vittoria: fare le nuove Giunte. Che facciano presto questo è il nostro augurio; che le facciano tenendo presente più le capacità di quelli che saranno scelti che le “ambizioni” dei singoli e dei partiti. Ricordiamo anche che la legge riserva al Sindaco e al Presidente della Provincia libertà nella scelta degli assessori, libertà la più ampia. La nuova composizione del consiglio provinciale prevede per i Democratici di Sinistra 9 seggi, Margherita 2, Rifondazione Comunista 2, Comunisti Italiani 1, Socialisti Riformisti 2, Forza Italia 3, Alleanza Nazionale 3, Udc 2. Nel Consiglio comunale di Terni ai Democratici di Sinistra andranno 16 seggi, alla Margherita 6, a Rifondazione Comunista 3, ai Socialisti Riformisti 2, ai Comunisti Italiani 1, a Forza Italia 6, ad Allenza Nazionale 4, all’Udc 1 più il Sindaco e il candidato sindaco non eletto Andrea Messi. Questi i voti di preferenza dei singoli candidati del Consiglio comunale: Rifondazione comunista: Salvati 517, Stufara 453, Campili 357. Democratici di sinistra: Nardini 734, Giovannetti 722, Piccinini 706, Amici 578, Pileri 594, Berrettini 487, Malatesta 470, Bufi 404, Chirico 371, Mollichella 304, Ferranti 289, Tomassi 278, Gentile 276, Kenny 263, Paparelli 262, Arconte 252. Città Nuova: Bonfiglio 53. Comunisti italiani: Mascio 830, Talamonti 148. Alleanza nazionale: Orsini 401, Alunni 373, Leonelli 353, Conti 294. Verdi: Arcangeli 75. Fiamma tricolore: Buscaglia 18. Lega Nord: Castellani 23. Forza Italia: Melasecche 1201, Nevi 476, Guardalben 361, Ferranti 302, Deangelis 229, Biscetti 212. Udc: Salvati 339, Tattoli 302. Socialisti riformisti: Boccolini 662, Quartini 516, Tombesi 456. Italia dei valori: Iacchini 60. Margherita: Brega 872, Bencivenga 850, Polli 819, Trivelli 555, Giubilei 538, Bartolini 438, Pandolfi 348. A tutti un augurio di buon lavoro!
Tutto come prima
Una "valanga" di voti riconfermano Paolo Raffaelli (69%) al Comune di Terni e Andrea Cavicchioli (65%) alla Provincia. Il centrodestra paga la mancanza di alternative forti
AUTORE:
Nicola Molè