È stato presentato lunedì scorso il IV Rapporto sulle Fondazioni delle Casse di risparmio umbre, curato dalla Consulta delle stesse Fondazioni. Il patrimonio delle Fondazioni umbre ammonta, sulla base dei bilanci chiusi a fine dicembre, a 997 milioni 230 mila euro, mentre le rendite derivanti dall’investimento del patrimonio ammontano a 46 milioni 450 euro. Ad esclusione degli accantonamenti per il volontariato, nel 2007 le 6 Fondazioni umbre hanno erogato per la crescita della regione una cifra di 27 milioni e 558 mila euro. Cosa hanno supportato le FondazioniIl settore dell’arte e dei beni culturali ha avuto, ancora una volta, la fetta più grossa. Infatti quasi il 43 per cento delle risorse totali (pari a 11 milioni e 843 mila euro) sono serviti a valorizzare il patrimonio artistico e culturale dell’Umbria. ‘Il contributo che diamo per la sua tutela e promozione – ha affermato Paolo Candelori della Fondazione della Cassa di risparmio di Terni e di Narni – è decisivo. È infatti impensabile che lo Stato possa arrivare dappertutto: è costretto ad investire sulle opere più importanti e sui principali monumenti. La nostra scelta è, invece, quella di valorizzare l’Italia ‘dei 100 Comuni’, ritenendo giusto che laddove è aperto uno sportello bancario il cittadino possa godere concretamente dell’azione delle Fondazioni, vedendo la città e l’ambiente in cui vive guadagnare in bellezza e ricchezza’. Altro settore che ha beneficiato di una quota consistente di finanziamenti è stato quello dello sviluppo locale e dell’edilizia popolare, a cui è stato destinato circa il 15 per cento dei proventi (4 milioni e 119 mila euro). Più o meno come quello dell’educazione, dell’istruzione e della formazione (14 per cento, pari a 3 milioni 895 mila euro). Il quarto settore è stato quello della salute pubblica, della medicina preventiva e riabilitativa, che ha usufruito di 3 milioni 349 mila euro (12,15 per cento). Importante anche il finanziamento di 2 milioni 537 euro dato per la ricerca scientifica e tecnologica (9,21 per cento delle risorse totali). Le 6 Fondazioni delle Casse di risparmio dell’Umbria hanno poi accantonato al Fondo speciale per il volontariato (legge 266/91) la somma di un milione e 119 mila euro. Da Umbria Sat al Distretto culturaleSempre nel 2007, la Consulta ha continuato a sostenere il progetto Umbria Sat, finanziato per complessivi 390 mila euro e curato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn): si tratta di un’attività di ricerca volta alla prevenzione dei terremoti, tramite l’impiego di sofisticate apparecchiature che permettono l’osservazione della Terra dallo spazio. ‘L’obbiettivo del programma – spiega ancora Candelori – è quello di prevedere con un anticipo di circa 20 minuti l’inizio della scossa sismica più violenta e pericolosa per gli uomini e le loro attività. Il Governo cinese collabora con noi, e fornirà il razzo vettore con cui si porteranno in orbita gli strumenti d’osservazione’. Il Distretto culturale umbro consiste invece nella valorizzazione delle varie infrastrutture socio-culturali-ambientali della regione per renderle ancor più fruibili dai turisti e potente volano economico. ‘Vorremmo che l’Umbria godesse di un turismo più attento e stabile, meno mordi-e-fuggi’, ha concluso Candelori.
Tutto ciò che fanno le Fondazioni
Esce il IV Rapporto sulle Fondazioni delle Casse di risparmio umbre. Hanno erogato più di 27milioni di euro per progetti a beneficio dell'Umbria
AUTORE:
Paolo Giovannelli