Fin dai tempi di Abramo il giusto, una delle cose più giuste da fare era mettersi in cammino. Oggi per spostarsi nel modo giusto è ammessa la variante della bicicletta. E su tutto questo, l’Umbria ha giustamente qualcosa da insegnare. Non sono parole in libertà, bensì la rapida sintesi di vari fenomeni “slow” presentati nei giorni scorsi a Milano (29 aprile – 1° maggio) nell’ambito della fiera “Fa’ la cosa giusta!”, arrivata alla 18a edizione dopo un’inevitabile interruzione dovuta alla pandemia. E quindi con ancora più voglia di mettersi in marcia. Tanto per cominciare, all’interno dell’evento vi era uno spazio dedicato alla “Fiera dei grandi Cammini”: oltre 70 stand, 21 tra Cammini e cicloviaggi, interventi degli autori della collana “Percorsi” delle edizioni Terre di mezzo, e la narrazione di storie da cui farsi ispirare. Per una bella vista panoramica sulle realtà presentate si può andare alla pagina dedicata.
Fenomeno in espansione
Proprio Terre di mezzo ha pubblicato la quinta edizione di Italia, Paese di Cammini, dossier che raccoglie ogni anno i dati di quelle associazioni ed enti che rilasciano ai pellegrini la credenziale e il testimonium , vale a dire i documenti di partenza e di arrivo. Il dossier è stato presentato insieme ai risultati del questionario online “Io e il mio Cammino”, a cui hanno risposto oltre 1.800 appassionati. Risultati: nel 2021 in Italia si è tornati a muoversi a piedi su sentieri speciali, anzi più di quanto si facesse prima della pandemia.
Le credenziali distribuite sono infatti risultate 59.538 (in 49 Cammini) contro le 45.472 del 2019. Nel periodo terribile del 2020-21 si è addirittura assistito alla nascita di nuovi Cammini, sempre più strutturati e attivi. Sono precisamente 14 quelli che hanno iniziato a offrire una credenziale ufficiale. Non necessariamente si tratta di percorsi religiosi. Troviamo il Cammino francescano della Marca, il Cammino di don Tonino (Bello), le Vie del viandante, la Via dei lupi, il Cammino del Salento, il Cammino dei Borghi silenti, il Cammino del deserto, il Grande cammino del Monferrato, il Cammino degli Aurunci, la Via dei gessi e dei calanchi, Kalabria Coast to Coast , la Via Vandelli, il Cammino di san Giacomo in Sicilia e il Cammino di Dante nel Casentino.
Tra i partecipanti aumenta il numero delle donne: oggi il 50,4% del totale, mentre erano il 44% l’anno precedente. Quanto all’età, si tratta di un fenomeno trasversale (nel 2020 erano il 44%). Il fenomeno affascina tutte le generazioni. Il 66,9% ha dai 30 ai 60 anni, quindi è in età lavorativa, segno che la scelta di un modo lento e sostenibile di viaggiare non è solo per chi ha molto tempo a disposizione. Difatti il 46% dei camminatori è dipendente a tempo pieno, mentre il 17% sono liberi professionisti.
Quanto alle motivazioni, nella metà dei casi è un’occasione per conoscere il territorio e anche per il proprio benessere mentale o emotivo; nel 30% c’è il desiderio di
fare nuove esperienze. Su questo punto si notano però differenze tra “neofiti” e “veterani”: per i primi la spinta a partire viene, in ordine, dalla ricerca del benessere mentale, poi dal desiderio di fare una nuova esperienza e dalla voglia di stare a contatto con la natura, solo al quarto posto la scoperta dei territori.
Esperienze in Umbria
Proseguendo il tour virtuale alla Fiera, ecco sbucare l’Umbria. “L’Umbria in bici” prevede il tragitto in mountain bike sul tracciato della vecchia ferrovia Spoleto-Norcia. Poi la Francescana, ciclostorica dell’Umbria, che, oltre alla gara annuale, comprende otto percorsi permanenti da fare tutto l’anno; e Bettona Crossing, appuntamento che combina trail running , mountain bike e trekking.
Insieme a Marche ed Emilia-Romagna, la nostra Regione è inoltre capofila del progetto nazionale “Il viaggio italiano”, per promuovere un turismo lento e attivo nell’Italia “che non sapevi”. Nasce così un modo di raccontare i territori senza campanilismi, mettendo invece in comune tutte le informazioni e i saperi utili a chi vuole viaggiare con sempre maggiore consapevolezza. L’Umbria in particolare approfondirà, nell’ambito del progetto, il tema del “Turismo lento: cammini, enogastronomia, arte, beni culturali”.
Il tutto confluirà nei prossimi mesi in quello che è stato definito dagli addetti ai lavori un “Tdh”, Tourism Digital Hub , spazio online che diverrà una sezione fissa dell’attuale portale Italia.it gestito da Enit. Per parafrasare un noto detto postunitario: l’Italia del turismo slow è fatta, ora facciamo gli italiani!