Ottobre 2006 – ottobre 2007: anno della conversione, annunciato dal vescovo mons. Sorrentino nella prima lettera pastorale, rimarcato in occasione dell’Assemblea diocesana e della dedicazione della chiesa cattedrale, ed anche in altre circostanze. ‘Cristo ci ha chiamati attraverso tanti segni, e tra essi l’esplicito incoraggiamento del Santo Padre, a fare di quest’anno, in occasione dell’VIII anniversario della conversione di Francesco (1206), l’anno della conversione’: così si è espresso il vescovo diocesano che via via ha proposto una serie di riflessioni incardinate sul binomio Cristo-Francesco. Riflessioni che tanto nel clero quanto nei laici hanno già suscitato domande cui offre risposta, se si fa attenzione, quanto già detto e scritto dallo stesso mons. Sorrentino. Convertirsi a cosa, a chi? Convertirsi a Cristo, ovvero ‘trasformarsi’ in Lui, concepito come Dio fatto uomo: atto che si identifica in un evento, a nostro avviso, estremamente arduo. Quali i mezzi e gli strumenti che rendono possibile la conversione, il cambiamento integrale, la metànoia? Anzitutto l’ascolto della parola di Cristo che è poi ascolto del Vangelo (contemplazione ‘audiente’); quindi l’adorazione di Cristo (contemplazione ‘adorante’) che ha la sua ‘espressione centrale’ nella celebrazione eucaristica, e ben oltre, in fasi di sosta prolungata davanti al Sacramento; e ancora l’assimilazione di Cristo (contemplazione ‘trasformante’) ovvero la pratica del Vangelo in seno alla comunità nelle molteplici esperienze quotidiane, privilegiando l’attenzione ai poveri: assimilazione favorita dalla contemplazione dei misteri (momenti di vita) di Cristo con Maria, ovvero da un rosario meditato. I mezzi e gli strumenti appena citati interrogano e devono stimolare la realtà diocesana che vanta numerosi santi. Ecco gli interrogativi che mons. Sorrentino responsabilmente si pone: quanto tempo della giornata viene dedicato al dialogo con Cristo? La Parola è ben proclamata? Che cosa faremo in questo anno della conversione? Il Vescovo mostra entusiasmo per i centri di ascolto e di Lectio divina che esistono in seno alla diocesi nonostante la scarsità del clero e delle vocazioni. Lo stesso invita clero e laici ad impegnarsi per una sfida che può essere vinta: ‘Parlare di Gesù al cuore dei giovani’. Non sarà certamente sfuggita l’attenzione riservata all’omelia che mons. Sorrentino pronunciò il 29 ottobre scorso, giorno della Dedicazione della cattedrale di San Rufino, omelia che rappresenta una sintesi spirituale-pastorale tesa a testimoniare quel Cristo Risorto che anche nelle tenebre appare come luce di speranza.
Trasformarsi in Cristo
DIOCESI. Domande - e risposte - sull''anno della conversione' proclamato da mons. Sorrentino
AUTORE:
Francesco Frascarelli