Conosciamo tutti i riti ed i momenti salienti delle celebrazioni italiane, ma questa festa globale ha tante particolarità che la rendono diversa, pur nella tradizione, in altre parti del mondo.
Padre Carlos Acacio Goncalves Ferreira, ofm cap. rettore del santuario della Spogliazione di Assisi, ci ha raccontato come viene vissuto il Natale in Brasile, in particolare in Amazzonia sua terra d’origine.
“Il Natale è percepito come la festa della fraternità. Ci si scambia cibo e vestiti ma senza l’ansia che impone il commercio. Niente stress per ricevere o donare il modello più nuovo o alla moda, ci si accontenta del poco e si apprezza molto il gesto. Il senso religioso del Natale si esprime in particolar modo nella Novena celebrata nelle famiglie.
Si è soliti portare un Bambinello nel luogo in cui si va a pregare e c’è una vera e propria gara per riceverlo nella propria casa. La sera si finisce con un rinfresco in un bel clima di familiarità. Tipico di questo periodo è anche il gioco dell’‘Amico segreto’. Un gruppo di parenti o di amici ‘pesca’ il nome di uno dei partecipanti che va tenuto segreto fino allo scambio dei regali.
A quel punto l’amico verrà svelato grazie a degli indizi. I partecipanti devono indovinare partendo da tracce che mettono in luce le qualità dell’ ‘amico segreto’. “Particolare – prosegue padre Carlos – è la cena della Vigilia. Le case hanno porte e finestre aperte, non soltanto per il clima mite, ma soprattutto per agevolare lo scambio e l’assaggio dei vari cibi. C’è un clima di condivisione davvero commovente. Ci si abbraccia, si sorride e Cristo sembra essere là con il suo spirito”.
Un clima semplice ed appagante che dovrebbe contraddistinguere di più anche le feste celebrate ad altre latitudini, dove invece la mondanità spesso ha preso il sopravvento. “Il 2019 – conclude padre Carlos – sarà un anno da ricordare per l’Amazzonia scelta da Papa Francesco per il Sinodo speciale, la speranza è che, in questa terra così importante per il pianeta, trionfi davvero il bene”.
William Stacchiotti