Testimoniare la carità

Le attività della Caritas diocesana: ne parliamo con il presidente Andreoli

L’attività della Caritas diocesana non conosce sosta. Alla ripresa dell’attività pastorale, l’impegno si delinea lungo alcune linee direttrice che riguardano strettamente la vita pastorale delle comunità parrocchiali. Ne abbiamo parlato con il direttore della Caritas diocesana Bruno Andreoli. Quale l’attività di promozione e formazione alla carità? “Nell’anno trascorso la Caritas diocesana ha fatto una positiva esperienza con tre vicarie della diocesi (Amelia, Narni e Terni 4) con le quali si è lavorato molto per poter istituire dei Centri di ascolto e accoglienza nel rispettivo territorio. Quest’anno proseguirà tale attività con altre vicarie; sono già stati presi contatti preliminari con il vicario foraneo mons. Sandro Sciaboletta e con il consiglio presbiterale della vicaria Terni 1. La Caritas avrà il compito prevalente di formare i volontari e di coordinare la coprogettazione del Centro di ascolto”. In questo contesto rientra anche la promozione delle Caritas parrocchiali? “Certamente. Lo scopo è quello di proseguire l’attività iniziata gli anni precedenti per promuovere ed accompagnare nella loro crescita le ‘Caritas parrocchiali’ intese come organismi pastorali parrocchiali che hanno il compito di coinvolgere le comunità locali affinché realizzino la testimonianza della carità sia al loro interno sia nel territorio in cui sono inserite, interessando varie realtà”. Ma c’è anche un nuovo progetto per le scuole, per la promozione e salvaguardia del creato? “Da qualche mese sta nascendo un’interessante collaborazione tra la Caritas diocesana e l’Istituto scolastico Benedetto Brin di Terni per realizzare un progetto educativo dal titolo Essere solidali per essere costruttori di pace che prevede il coinvolgimento di quasi tutte le classi dalla materna alla media. Si cercherà di coinvolgere anche i genitori in modo che il progetto educativo venga recepito come una vera occasione per dialogare con i propri figli intorno a temi importanti”. E l’attività all’estero? “Anche nel 2005 verranno organizzati, insieme ad alcune parrocchie della diocesi, campi di lavoro in Albania dove la Caritas diocesana è presente dal 1993. Questo è un segno significativo di educazione alla mondialità della comunità. I risultati più importanti non sono stati gli edifici ristrutturati o costruiti ex novo, ma la gara di generosità dei volontari che continua a caratterizzare la presenza della nostra diocesi in Albania”.

AUTORE: E.L.