Due tracce dell’importante presenza degli ebrei a Perugia tornano alla luce a distanza di pochi giorni: il cimitero ebraico di via San Girolamo e alcuni frammenti di antichi codici, usati per rilegare dei volumi del fondo antico dell’Università. ‘Quest’anno si festeggia il centenario della fondazione del Rotary internazionale, e tutti i club sono invitati a realizzare qualche iniziativa ‘ afferma Luigi Moggi, presidente del Rotary Club Perugia ‘ noi abbiamo pensato al recupero dell’antico cimitero ebraico in via San Girolamo a Perugia. Un gesto per riscoprire una testimonianza storica della città e per promuovere il dialogo interreligioso’. Il cimitero si trova fuori città, lungo la strada che porta a Ponte San Giovanni, un po’ nascosto dalla vegetazione e dalle leggere creste delle colline, dietro un grande pino d’Aleppo e raggiungibile solo tramite uno stretto viottolo pedonale. Poche tombe racchiuse da un muretto. Le ultime sepolture si registrano a metà del 1800. Da quella data, infatti, gli ebrei presero a seppellire i propri cari presso il cimitero monumentale, anche come primo segnale dell’integrazione. ‘Quando abbiamo deciso il recupero del cimitero ‘ continua Moggi ‘ c’erano lapidi spezzate, buttate in terra e su tutto regnavano rovi e piante. Siamo partiti con il ripristinare il muretto di cinta, integrandolo con una recinzione; poi siamo passati alle tombe e alle lapidi, restaurandole. Adesso riconsegniamo alla città un monumento storico di enorme importanza’. La presenza ebraica a Perugia, infatti, è stata molto rilevante, ma permangono poche tracce, almeno tra quelle visibili. Ad esempio non c’era un ghetto, ma insulae, ogni porta aveva un nucleo di famiglie; esistevano due sinagoghe in città: una in via Oradina e l’altra in via Vecchia (ancora rintracciabile grazie ad una sporgenza sulle mura etrusche); gli ebrei potevano frequentare l’Università ed erano per lo più medici, letterati e giurisperiti. La riconsegna del cimitero alla città è avvenuta in forma solenne alla presenza del sindaco Renato Locchi, del rabbino di Roma Cesare Moscati, dell’arcivescovo Giuseppe Chiaretti e anche dell’imam Abdel Kader, proprio per sottolineare il valore del dialogo interreligioso, in un’ottica di amicizia e tolleranza. Per l’occasione è stato presentato anche un volume, ad opera di Franco e Gianluca Maiotti, che ripercorre la storia dell’insediamento ebraico a Perugia attraverso avvenimenti ed episodi della storia cittadina. Quasi in contemporanea con l’iniziativa del Rotary, durante la verifica del patrimonio librario dell’Università, sono stati scoperti dei frammenti di codici ebraici medievali. Si tratta di pergamene utilizzate per rilegare dei libri antichi (databili tra il 1500 e il 1600). Grazie alla fotografia digitale e all’elaborazione tramite computer le pergamene sono state sottoposte ad un’attenta analisi e quelli che sembravano semplici segni sono diventati caratteri ebraici. In un secondo tempo è stato possibile identificare in un frammento un brano del Talmud, scritto in epoca medievale. Ulteriori indagini sono in corso, in collaborazione con l’Università di Gerusalemme.
Testimonianze ebraiche
Perugia. Scoperti antichi codici all'Università. Il Rotary restaura il cimitero
AUTORE:
Umberto Maiorca