La Chiesa di Terni-Narni-Amelia ha festeggiato la consacrazione presbiterale di due giovani, Daniele Martelli e Giuseppe Zen, ordinati sacerdoti dal vescovo Giuseppe Piemontese durante la celebrazione eucaristica di ieri pomeriggio nella cattedrale Santa Maria Assunta.
Don Martelli, nato a Terni nel 1990, ha iniziato il suo percorso verso il sacerdozio dopo aver lavorato in ambito educativo e di animazione, in quello turistico e in quello culturale, come libraio e bibliotecario. Don Zen, nato a Terni nel 1979, ha maturato il desiderio di entrare in seminario poco dopo la laurea in Scienze forestali e ambientali e alcune esperienze lavoratori, tra le quali quelle nell’educazione ambientale e nel mondo della scuola.
“A quasi due anni dall’ultima ordinazione diaconale, con le limitazioni dettate dalla pandemia di Covid-19 che ha condizionato il normale svolgimento della vita religiosa, l’ingresso di due nuovi sacerdoti nel presbiterio diocesano – si legge in una nota della diocesi – è salutato da tutta la comunità diocesana come un importante segno di ritorno alla vita ‘normale’, e soprattutto di speranza e d’impegno costante per una più intensa pastorale diocesana, specie in ambito vocazionale”.
La galleria fotografica della consacrazione
Il rito è stato concelebrato dal vicario generale della diocesi, mons. Salvatore Ferdinandi, dal rettore del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi dove i giovani hanno svolto i loro studi teologici, don Andrea Andreozzi, dal priore della cattedrale di Terni, mons. Carlo Romani, dei sacerdoti della diocesi e della Regione. Presenti i seminaristi e diaconi compagni dei novelli sacerdoti negli anni della formazione, fedeli delle parrocchie dove i due sacerdoti novelli hanno svolto il loro servizio da diaconi: Santa Maria Assunta nella Cattedrale di Terni e San Giovanni Bosco in Campomaggiore.
Il video della celebrazione
Il vescovo Piemontese: “Preti per una Chiesa-sinodo”
“Cari Daniele e Giuseppe, non siete soli: Gesù è con voi, la nostra Chiesa è con voi. Maria santissima, Madre dei sacerdoti e Madre di Misericordia, che vi genera come ministri e suoi figli prediletti, vi accompagni nella missione”. Sono le parole di mons. Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia, nell’omelia pronunciata durante il celebrazione.
Rivolgendosi ai novelli sacerdoti, il vescovo ha sottolineato che “siete ordinati preti per una Chiesa che è immersa nella crisi dei tempi attuali, ed è essa stessa alquanto instabile e in fase di transizione e di passaggio”. “La stessa identità del prete, per secoli ancorata ad un cliché collaudato, è in evoluzione”, ha osservato mons. Piemontese, aggiungendo che “sarete preti per una ‘Chiesa-sinodo’, sotto la forza della spinta propulsiva del Vaticano II, le intuizioni di Papa san Paolo VI, le definizioni di Papa san Giovanni Paolo II, condensate nella ‘Pastores dabo vobis’ e oggi, più che motivati dalle provocazioni e orientamenti del magistero di Papa Francesco”.
“In questi tempi di cambiamenti e di pericoli accresciuti a causa della società secolarizzata, farcita di materialismo ed edonismo, di rischi comunicativi e informatici, che portano nelle nostre case, perfino nelle nostre tasche, schizzi di fango, i miti del potere, della priorità dell’apparire e dalla spudoratezza, la fedeltà a Cristo e la perseveranza – ha ammonito – è un dono che va coltivato giorno dopo giorno, con una intensa vita spirituale, che si sviluppa nella convinta e fedele azione sacramentale, pastorale e profetica, e nella fraternità del presbiterio”.
“Cari Daniele e Giuseppe – ha proseguito –, oggi lo Spirito Santo consacra e dà riconoscimento e pienezza alla vostra vocazione di discepoli di Gesù e apostoli-ministri del Vangelo. La comunità qui riunita, nelle sue varie espressioni, è corona, testimone e beneficiaria di un evento che segna per sempre la vostra esistenza e quella della comunità stessa”. E, rivolgendosi all’assemblea, ha ricordato che “siamo qui per dire a loro che noi da oggi, ci saremo sempre nella loro vita: con la preghiera, l’amicizia, l’incoraggiamento, la misericordia, la collaborazione al loro ministero”.