Sussidiarietà orizzontale: un pricipio cattolico

Continua in Consiglio regionale il 'braccio di ferro' tra maggioranza e opposizione sulla proposta di legge

Martedì prossimo, terzo appuntamento nell’aula del Consiglio regionale per la proposta di legge sulla sussidiarietà, sulla quale neppure questa settimana la maggioranza è riuscita a trovare la necessaria convergenza. Martedì il Consiglio regionale ha iniziato la discussione dei cinque articoli illustrati, per la maggioranza, dal relatore Eros Brega (Margherita). L’iniziativa legislativa in questione riguarda le attività di interesse generale, escludendo – così come è stata licenziata dalla commissione, non senza proteste dell’opposizione – quelle sanitarie ed economico – imprenditoriali. Ma qualcosa sta per cambiare, e in vista c’è almeno una modifica importante: ‘Grazie ad un emendamento Margherita-Ds – anticipa a La Voce lo stesso Eros Brega, – all’articolo 1, comma 2 che è la parte della legge che riguarda le imprese, saranno ricomprese anche le attività economico-imprenditoriali’. Ciò significherà che la Regione potrà riconoscere anche alle imprese profit, impegnate a progettare nell’interesse generale, vantaggi non di poco conto, quali incentivi finanziari, agevolazioni di tipo fiscale, riduzioni o esenzioni di tariffe e canoni, esenzione da imposte e bolli sui documenti. ‘E spero proprio che martedì 22 novembre prossimo – continua Brega, – l’Umbria possa essere la prima regione italiana ad avere una propria legge-quadro sulla sussidiarietà orizzontale, dimostrando ancora una volta che questa maggioranza ha l’intenzione di riformare fino in fondo’. Se la legge passerà come sostiene Brega, presto le attività di interesse generale potranno essere gestite in Umbria da cittadini singoli o associati, da imprese, o più semplicemente da famiglie che ne facciano richiesta. La sussidiarietà, già tutelata dalla Costituzione all’articolo 118, ha come scopo quello di promuovere più efficienza, economicità e una migliore ripartizione delle competenze fra pubblico e privato. I settori di competenza già individuati nella proposta di legge-quadro regionale sono: servizi pubblici, sociali e culturali, servizi utili alla persona, prestazioni di utilità all’insieme dei cittadini e categorie svantaggiate. Critica l’opposizione, con Fiammetta Modena (Forza Italia): ‘In Consiglio regionale ci si dovrebbe confrontare sul protagonismo della società civile organizzata, senza parlare di contrapposizione tra pubblico e privato. Ma non posso essere ottimista: la classe dirigente di centrosinistra, coscientemente, non ha alcun interesse di cogliere quello che arriva davvero dalla società civile’. ‘Da cattolico – conclude invece Brega – voglio sottolineare come l’approvazione di questa legge sarà un segnale molto importante per il nostro mondo. Andrebbe infatti ad aggiungersi ad altri ‘colpi grossi’ messi a segno dai cattolici in Umbria, quali la legge sugli asili nido e quella sugli oratori’.

AUTORE: Paolo Giovannelli