Un altro tour de force del Consiglio regionale, dopo quello sulla legge istitutiva del garante dei detenuti. Solo qualche minuto prima delle 20 di martedì scorso, il Consiglio regionale ha infatti approvato la legge quadro sulla sussidiarietà: su 29 presenti, 19 voti voti a favore, 8 contrari e 2 astensioni. L’Umbria è così la prima regione italiana a darsi una propria normativa sulla sussidiarietà orizzontale. Solo venerdì 24, annuncia un comunicato del Consiglio regionale, sarà disponibile il testo della legge riscritto sulla base degli emendamenti accolti in aula. Poichè di principio si tratta, il dibattito fra maggioranza e opposizione è stato particolarmente aspro. Anche al momento delle dichiarazioni di voto, lo scontro fra la maggioranza e Alleanza nazionale e Forza Italia (i cui rappresentanti in Consiglio hanno espresso parere negativo sull’approvazione) è sempre stato sul punto di riaccendersi. Chi ha voluto questa legge? Emerge dai fatti, piuttosto chiaramente, che questa legge è stata migliorata – e di molto -, rispetto a come era uscita dalla commissione, soprattutto grazie al lavoro dei cattolici e alla ‘sponda’ di qualche Ds, non meno decisiva nella fase degli emendamenti, in particolare del capogruppo Fabrizio Bracco. Lo stesso Bracco, nel corso del suo intervento, ha poi dichiarato che ‘le risorse economiche per questa legge comunque ci saranno’. Su determinati principi (persona, famiglia e comunità) i cattolici hanno ritrovato una sorta di unità politica. La legge, proposta dalla Margherita (il relatore per la maggioranza è stato Eros Brega), è stata infatti sostenuta moralmente dai colleghi dell’Udc con un voto di astensione. Fatto che ha un po’ irritato soprattutto il consigliere di Alleanza nazionale, Francesco Zaffini; anche se egli stesso ha riconosciuto i passi in avanti rispetto al lavoro della commissione. Per il consigliere Enrico Sebastiani (Udc) sono risultati particolarmente importanti due dei suoi emendamenti accolti, con il primo dei quali, all’articolo 1, si fa riferimento al ‘miglioramento dei servizi, maggior collaborazione dei cittadini delle formazioni sociali, valorizzazione della persona e dello sviluppo solidale della comunità’. Inoltre, la modifica apportata all’articolo 4, per lo stesso Sebastiani, ha comportato ‘il riconoscimento pieno della famiglia come soggetto naturale della società’. Il presidente del gruppo consiliare della Margherita, Luigi Masci, ha ribadito che la legge approvata mette al centro ‘la libertà e la responsabilità della persona, che devono esplicarsi nella famiglia, nelle associazioni e nel mercato’. Anche l’impresa, secondo Masci, è da ‘leggere’ in maniera solidaristica, ‘se interviene a sostenere l’interesse generale’. Ada Girolamini (Sdi) ha dichiarato: ‘Che l’Umbria abbia una normativa quadro sulla sussidiarietà orizzontale è certamente meglio del vuoto legislativo. Adesso, però, dobbiamo toccare con mano la sussidiarietà, sia nelle istituzioni, sia nella società. Pertanto – ha concluso – solo dopo il varo di questa legge l’Umbria affronterà la sua vera sfida sulla sussidiarietà’.
Sussidiarietà: approvata la legge
Il dibattito in Consiglio regionale è stato lungo e aspro, ma alla fine si è assistito a una sorta di 'convergenza' tra cattolici
AUTORE:
Paolo Giovannelli