II destini, elettorali e non, di alcuni esponenti politici umbri sono affidati al pronunciamento del Consiglio di Stato, atteso per il prossimo 8 febbraio, sui tempi necessari per la raccolta delle firme per il referendum contro lo statuto. Da tutto ciò dipende la promulgazione della stessa ‘carta’ in tempo utile per l’applicazione della nuova legge elettorale per la prossima consultazione amministrativa, con i 36 consiglieri regionali, al posto degli attuali 30. Insomma, mancano pochi giorni e poi si capirà meglio il quadro della situazione, per alleanze e strategie. E anche per scommettere sul futuro dei piccoli partiti. Ma per il momento non si dà per vinto il comitato referendario contro lo Statuto. In una lunga nota Claudio Abiuso denuncia, tra l’altro, la scarsa diffusione mediatica della campagna referendaria e la difficoltà per l’autenticazione delle firme. Il timore, per Abiuso, è quello di non riuscire a raccogliere, per il 14 marzo 2005, le 15.000 firme necessarie per la richiesta referendaria. A quel punto ‘il nuovo Statuto regionale sarà promulgato e definitivamente pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria del 15 marzo 2005. Giusto in tempo per essere usato dalla presidente Lorenzetti a fini elettorali per il suo ‘trionfo’ alle elezioni regionali del 3/4 aprile 2005. Gli articoli sulle coppie di fatto o sulle tradizioni spirituali dell’Umbria o sull’ampliamento del numero dei consiglieri regionali, come tutti gli altri, entreranno regolarmente in vigore da subito. L’idea di una successiva modifica o revisione dello Statuto regionale appena approvato sarà a quel punto irrealizzabile e persino fantasiosa, specie dopo l’evidente strumentalizzazione elettorale che sarà fatta soprattutto davanti ad una sconfitta referendaria, addirittura già nella raccolta delle firme’. L’esponente referendario ricorda che ‘in questi giorni si giocano le sorti del nuovo Statuto della regione Umbria, così come è stato approvato dall’ultimo voto del Consiglio regionale sulla presa d’atto del 10 dicembre scorso e non stupisce il silenzio in cui è caduta certa stampa locale’ E lancia un appello: ‘Chi non approva questo nuovo Statuto regionale è indispensabile quindi che vada immediatamente a firmare presso i banchetti referendari nelle piazze delle principali città umbre o anche presso le segreterie comunali e provinciali. Importantissimo sarebbe anche che i Consiglieri provinciali e comunali più sensibili dessero la disponibilità (gratuita) per autenticare le firme dei cittadini che intendono sottoscrivere il referendum nei banchetti in piazza o nelle sedi disponibili’. Secondo Abiuso sarebbe in atto ‘un vero e proprio boicottaggio degli ‘autenticatori’ ufficiali’ che addurrebbero, sempre per l’esponente referendario, pretesti per la propria indisponibilità, attraverso varie forme (alte parcelle, troppi impegni, sostanziale ‘fuga’). In attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, i cittadini possono ancora firmare per la raccolta di firme contro lo Statuto. Chi ha veramente intenzione di opporsi a questa carta che dimentica valori ma anche alcuni santi, come Francesco e Benedetto, fa ancora in tempo.
Statuto: referendum in salita
Attesa per l'8 febbraio la decisione del Consiglio di Stato sui tempi necessari per la raccolta delle firme per il referendum
AUTORE:
Emilio Querini