Lo Sri Lanka ha dichiarato bancarotta. Tra le cause principali c’è sicuramente la crisi pandemica e lo tsunami ma anche il regime corrotto instauratosi con il clan familiare dei Rajapaksa che governa ininterrottamente da quasi vent’anni occupando tutti i posti principali del potere. Ora avviene che non si possa più far fronte ai debiti esteri contratti negli anni e soprattutto che non si riesca più a contenere la rabbia e la rivolta popolare che è esplosa in modo violento e diffuso.
Anche in questa crisi centra in qualche modo la guerra in Ucraina che ha di fatto impedito gli ultimi approvvigionamenti facendo sentire, lo Sri Lanka e noi, ancora di più un unico villaggio. Papa Francesco ha lanciato un appello ai responsabili e ha chiesto a tutto il mondo di pregare per questo Paese. Nella consueta preghiera interreligiosa per la pace del 27 d’ogni mese che porta avanti lo “spirito di Assisi” (San Giovanni Paolo II nel 1986), si pregherà per lo Sri Lanka. Il rischio carestia e la carenza di cibo e medicine colpisce soprattutto le fasce più povere della popolazione. La solidarietà internazionale per ora sembrerebbe l’unica risposta.