di Pier Giorgio Lignani
Torniamo sul sovranismo, un tema che di questi tempi va forte. I sovranisti dicono che vogliono essere amici di tutti, ma non vogliono che gli altri abbiano il potere di comandare in casa nostra.
Già, ma che vuol dire comandare ed essere comandati? E che vuol dire essere liberi? Essere immersi in una rete di relazioni sociali comporta grandi utilità, ma anche prezzi da pagare e regole da rispettare. I santi eremiti del deserto godevano di una libertà illimitata, ma abitavano in solitudine nelle grotte e si cibavano di locuste. L’alternativa è accettare il rapporto con il resto del genere umano, con i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano.
E poi, se il medico ti ordina di prendere certe medicine e di smettere di fumare, è un prepotente che coarta la tua libertà? Il capostazione che ti informa che il tuo treno partirà alle 6 di mattina, lo fa per impedirti di dormire fino a più tardi? Ci sono anche altri aspetti. A parte i vincoli derivanti dall’alleanza militare, gli Stati Uniti formalmente non hanno poteri sull’Italia, non gli abbiamo ceduto quote di sovranità.
Ma si dà il caso che gli Usa sono il terzo più grande compratore dei prodotti italiani (i primi due sono Germania e Francia) e ne acquistano per 40 miliardi all’anno, con un saldo attivo per noi di 25. Ma una mattina Trump si sveglia e mette un forte dazio sui prodotti italiani: per noi è un danno enorme, un mercato che si chiude, e non possiamo neppure protestare, perché non è stata violata la nostra sovranità, anzi è stato rispettato il principio che ciascuno comanda in casa propria.
Anche altri grandi Paesi, come la Russia e la Cina, se volessero, potrebbero sfruttare la loro forza commerciale per danneggiarci. Dunque non è il fatto di essere associati all’Unione europea ma il fatto che siamo piccoli a renderci vulnerabili. Anzi, è proprio far parte dell’Ue che ci rende un po’ meno vulnerabili, perché messi tutti insieme siamo (un po’) più forti. Come dice Carlo Cottarelli: se proprio dev’essere sovranismo, che sia almeno sovranismo europeo.