“Dieci anni del Polo scientifico didattico – bilancio e prospettive dopo la riforma universitaria”. Questo il tema del convegno che si è svolto a Terni, organizzato dall’associazione culturale “Per Terni città universitaria”, che ha messo insieme l’università, le istituzioni, gli enti, le imprese per ragionare sul da farsi a viso aperto, con intenti costruttivi, al momento opportuno. L’attesa non è andata delusa e l’opinione pubblica è stata adeguatamente informata per avere un’idea precisa sulla posta in gioco e la sfida da accettare dopo tante discussioni non sempre chiare. La mattinata è stata dedicata alle motivazioni per cui nel 2001 è sorto il Polo universitario a seguito della firma di un protocollo d’intesa tra il Governo, la Regione, l’Università, gli enti locali, la Confindustria, i sindacati. Ricordato il protagonista massimo dell’accordo on. Enrico Micheli, sotto la presidenza del prof. Adolfo Puxeddu, dopo l’introduzione del segretario Ricci Feliziani, il prorettore Pietro Burrascano ha illustrato la nascita ed il cammino percorso, dando conto dei risultati raggiunti con 6 facoltà e 3.200 studenti, di cui la metà da fuori regione. C’è ancora una fragilità, dieci anni sono pochi, qualche sede non adeguata ma una potenzialità da salvaguardare. Hanno poi parlato i protagonisti di allora: la presidente della Regione Lorenzetti, il sindaco Raffaelli, il presidente della Provincia Cavicchioli, nonché il sottosegretario al ministero per l’Università Luciano Guerzoni ed il prof. Claudio Carnieri. È risultato che il Polo scientifico didattico di Terni non è un insieme di corsi decentrati dell’Università di Perugia ma è un’articolazione costitutiva dell’Università multicampus regionale. E’ un concetto vitale per il mantenimento e lo sviluppo positivo del Polo ternano. Il pomeriggio si è aperto con la relazione del magnifico rettore Francesco Bistoni il quale ha indicato prospettive future e sfide dure dell’Università di Perugia, multicampus come sopra detto, nel quadro della riforma universitaria del ministro Gelmini. Hanno concluso i lavori il sindaco Leopoldo Di Girolamo e la presidente della Regione Catiuscia Marini. Il Polo universitario a Terni avrà un futuro e sarà ridisegnato alla luce della nuova normativa. Non dovrà essere solo un polo per la didattica ma dovrà individuarsi come polo per la ricerca e l’eccellenza. L’attività dovrà avere tre indirizzi: Medicina e chirurgia, Ingegneria ed Economia. A Terni dovranno esservi uno o più dipartimenti perché l’università futura non sarà più articolata sulle facoltà. Si è anche parlato dell’azienda ospedaliera di Terni; sarà integrata con l’Università, non potrà essere diversamente. La sfida è durissima, non c’è da illudersi; Terni città di frontiera dell’Umbria dovrà essere consapevole del proprio futuro, senza più distrarsi o guardare altrove.
Sotto esame l’Università
Incontro sui 10 anni del Polo universitario ternano
AUTORE:
Nicola Molè