‘Sono il nostro vanto, sono vivi in mezzo a noi’

Festa dei santi patroni della diocesi, Florido e Amanzio

I santi Florido e Amanzio ‘costituiscono il patrimonio più prezioso, il vanto, di questa città e di questa Chiesa particolare’: così il vescovo Domenico Cancian ha aperto la solenne concelebrazione eucaristica nella solennità dei santi patroni, lo scorso 13 novembre. Nel corso della giornata sono stati numerosissimi i fedeli che hanno partecipato alle liturgie celebrate all’altare dei santi patroni, o che hanno sostato in preghiera davanti all’immagine di san Florido venerata in una cappella laterale del ‘duomo di sotto’. Qui ha avuto inizio la celebrazione vespertina, con la preghiera dei vescovi, sacerdoti e diaconi e con l’incensazione della tomba che contiene i corpi dei santi. Dall’esterno la processione ha fatto ingresso in una cattedrale gremita di fedeli. Insieme al vescovo Cancian hanno concelebrato il vescovo emerito, mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, e una cinquantina di preti. La festa del patrono assume da secoli anche un carattere di festa cittadina, per cui non sono mancate le rappresentanze delle istituzioni (Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comuni della diocesi). All’omelia il Vescovo si è chiesto cosa abbiano da dire oggi i santi Patroni, trovando le risposte nella Parola di Dio proclamata e in alcune opere d’arte della cattedrale. Mons. Cancian ha ricordato come ‘i nostri santi rimarranno sempre vivi in mezzo a noi, così come la storia e l’arte li hanno ritratti. Città di Castello ritrova in loro un modello ideale, più che in tanti altri personaggi della sua gloriosa storia. Pure oggi ‘ ha proseguito ‘ c’è bisogno di conservare, ordinare, abbellire, completare ed anche ricostruire la città e la Chiesa. Pensiamo a questa stupenda cattedrale ancora incompiuta, ma pensiamo ancor più alla ricostruzione del tessuto sociale, morale, spirituale della nostra comunità, della famiglia, della scuola, del lavoro, della politica’. Il Vescovo ha sottolineato l’importanza delle virtù della giustizia e della misericordia, raffigurate sul portale laterale della cattedrale, evidenziando la capacità di collaborare che ebbero i santi Patroni e come il modello di santità da essi proposto sia il ‘saper unire la dimensione spirituale con quella temporale’, privilegiando l’attenzione alla comunità ‘nella quale i deboli, i poveri, i malati vengono attesi, curati’. ‘Non a caso ‘ ha concluso il Vescovo ‘ il nostro principale patrono e protettore si chiama Florido. Come dicono gli antichi inni, ha davvero fatto rifiorire la speranza, ha ridato vita a una città distrutta e ha messo in piedi una Chiesa splendente della luce di Cristo e del Vangelo’. Il servizio di canto è stato affidato alla schola cantorum A. M. Abbatini, diretta dal maestro e organista Alessandro Bianconi, e coadiuvata da cantori delle corali M. Alboni e Collegium Vocale Tifernum.

AUTORE: A. C.