Solo ricordi dissacranti

Abatjour

Notte fra il 20 e il 21 luglio 2009: esattamente 40 anni fa, la notte fra il 20 e il 21 luglio 1969, l’homo sapiens, che per l’occasione era ben rappresentato da un molleggiato giovanottone targato USA pieno zeppo di dati scientifici, di nome Neil Armstrong, allunò, che è come dire atterrò sulla luna. Scorrono in tv i ricordi, Tito Stagno difende con bel cipiglio la verità del grido che egli emise con voce da baritono leggero (‘HA TOCCATO IL SUOLO!’), cui si contrappose una voce in falsetto: era Ruggero Orlando che colse il decimo di secondo utile per insinuare: NON ANCORA!! Mi scuserà l’avventurato lettore, ma per me a quell’evento si uniscono solo ricordi dissacranti. Eravamo in Spagna. C’eravamo arrivati in nove, a bordo di una Fiat 850 e di una Mini. Due preti (don Benito e io) e sette universitari del Movimento studenti eugubino: Penna Nera, il Chico, Raul, Gianfranco… Costa Brava, Avevamo optato per Tossa del Mar, perché lì trascorreva le vacanze Helenio Herrera. Ma a Tossa non c’era un posto libero e allora ripiegammo su Blanes. Primo giorno, primo problema: sulla spiaggia di Blanes il fetore è assolutamente identico a quello che viene su dal Camignano, là dove il fiume (non ancora lastricato) ristagna. Prima soluzione, prendiamo le macchine e a poche centinaia di metri sbuchiamo sull’alto di una piccola conca deliziosa, la Playa de Santo Francisco, tanto verde, in alto, e giù in fondo una spiaggia dorata. Secondo problema: la strada che scende nel cuore della Playa deliziosa è molto stretta e gli spagnoli (per i quali la patente di guida non è ancora obbligatoria) guidano l’auto come i trogloditi guidavano il carro a ruote quadrate: fare inversione di marcia su quella stradina? E infatti uno di loro, rosso e sudato, saranno cento volte che fa avanti e indietro, indietro e avanti, con il volante sempre nella stessa posizione. Allora il Chico, mentre lui sbraita che la colpa è dell’auto, la coche, si offre di dargli una mano, si mette al volante e inverte la direzione della macchina in un minuto; il tapino, rosso come un maialino allo spiedo a metà cottura, si affanna ancora a dire che la culpa es toda de la coche che non risponde ai comandi. Coche! Coche! Chico sgrulla la testa: ‘Ce credo, che coce!, saranno tre quarti d’ora che sei sotto ‘sto spiombo de sole!’. Terzo problema: uno di noi soffre di stitichezza: uno, due, tre giorni ci si ride’ Al quarto giorno, mesti, ci stringiamo tutti attorno a lui, o – meglio – intorno al WC nel quale lui è entrato con una faccia da condannato a morte e sta tentando ancora, con viscere di disperazione. Ma quando dal locus iniquitatis salì l’attesissimo ‘Banzài!!’, scattiamo tutti sull’attenti e, col tricolore negli occhi, cantiamo Fratelli d’Italia meglio del Coro del San Carlo di fronte al Presidente della Repubblica. La conquista della luna’ non ci dispiacque. Però quanto si sta bene insieme, quando si sta bene insieme!

AUTORE: a cura di Angelo M. Fanucci