Dopo due millenni san Valentino segna ancora in profondità la vocazione di Terni all’amore. Una vocazione come scelta di fondo della propria vita, come cammino da condividere, una strada su cui incontrare tutti. Ed oggi più di ieri c’è bisogno dell’amore di san Valentino, che accresce la forza dell’accoglienza e della solidarietà, che insegna a perdonare, a superare ostacoli che sembrano insormontabili, che illumina le giornate anche nei momenti più difficili. Le radici del passato e del futuro sono quelle dell’amore universale che insegna a recuperare quei valori alti che si vanno perdendo, soprattutto nelle relazioni interpersonali. È questa la prospettiva con la quale ci si appresta a celebrare il 14 febbraio la festa del Santo patrono di Terni e dell’amore. Riscoprire la spiritualità di san Valentino significa abbandonarsi ad un amore appassionato, attento, solidale, accompagnato da una nuova speranza, un risveglio spirituale, una ritrovata energia evangelica, un’audacia che si fonda solo su uno spirito nuovo, da cui sviluppare una creatività diversa per la città e lontana dall’attenzione esclusiva ai propri interessi. ‘L’amore evangelico, ma è così di ogni amore che sia tale – sottolinea mons. Paglia -, per sua natura apre verso l’altro, spinge a cambiare se stessi e il mondo’. Dalla testimonianza di amore di san Valentino può nascere un futuro più armonioso, nel quale si dia voce alle nuove generazioni che ‘sulle spalle della sapienza e dell’opera di chi li ha preceduti – ricorda il Vescovo – sappiano costruire il nuovo nell’impresa, nella cultura, nelle aggregazioni sociali’. San Valentino primo vescovo di Terni, che ha saputo parlare ed avvicinare giovani e fidanzati, che ha saputo essere accanto agli anziani e confortare i malati, oggi è testimone della fiducia nell’impegno delle giovani generazioni, in una società che al contrario sembra relegare i buoni sentimenti in secondo piano. La festa della città diventa allora un tempo in cui non lasciare indietro nessuno, dove ridurre lo scandalo degli ultimi, ma anche valorizzare il talento dei primi. Un tempo pieno di accoglienza, solidarietà, pace, ma soprattutto di impegno per il futuro della città. Un tempo dove far crescere la famiglia in armonia perché sappia trasmettere robusti principi morali, superare fragilità e immaturità. Una festa che unisce tante persone, che ci ricorda san Valentino, che ha amato a tal punto da dare la vita per la fede e per gli altri, tanto da perpetuare la sua testimonianza anche dopo 17 secoli.
Solo l’amore cambia il mondo
Lo spirito con cui la diocesi e la città si preparano alla festa di san Valentino
AUTORE:
Elisabetta Lomoro