Nelle prime ore dopo il fallimento del tentativo di fare un governo a doppia guida, 5stelle e Lega, gli attacchi rivolti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno suscitato un’ampia espressione di solidarietà allo stesso Presidente. Una reazione spontanea di tante singole persone, e una reazione, per così dire, ‘organizzata’, di tante realtà dell’associazionismo cattolico, e non solo. Si è levata, come un’onda, la voce di chi non accetta di lasciarsi travolgere dalle non-argomentazioni urlate e dal non-confronto fatto di slogan.
È la voce di una parte importante di italiani nella quale ci sono, vogliamo crederlo, anche molti che pur avendo votato per chi oggi urla non ne condivide in toto né le idee né i modi.
Si fa strada l’impressione che quel popolo che inaspettatamente ha reagito agli attacchi al Presidente della Repubblica siq sta guardando intorno per vedere se e come sia possibile trovare, o dare, una possibilità di rappresentanza ai tanti che un tempo si chiamavano “moderati” ma che in questa situazione sarebbero portatori del vero cambiamento. Perché il bene dell’Italia non coincide con gli interessi elettorali delle singole parti.