Solidarietà: l’esempio del beato Villa

CITTÈ DELLA PIEVE. Nel VII centenario del Beato, conferenza di Giuseppe Dalla Torre

Cittadinanza e Cittadinanze: nuove prospettive della solidarietà in una società democratica’, questo il titolo della relazione di Giuseppe Dalla Torre rettore della Lumsa e presidente onorario dell’Unione giuristi cattolici, che ha concluso a Città della Pieve le solenni celebrazioni per il settimo centenario del martirio del beato Giacomo Villa e che ha visto moderatore l’avvocato perugino Antonio Bolletta, delegato dell’Unione per l’Umbria. Dopo la messa dell’arcivescovo mons. Chiaretti, i giuristi insieme alla cittadinanza e ai rappresentanti delle autorità locali civili e militari, si sono raccolti nel Teatro comunale pievese per ascoltare Dalla Torre. Già l’Arcivescovo aveva tratteggiato i cenni biografici del giovane pievese che dopo gli studi di giurisprudenza aveva scelto la vita religiosa, dedicandosi alla carità. ‘Gli elementi di connessione fra il tema odierno’ ha esordito Dalla Torre ‘e la figura del Beato pievese, si rintracciano sotto il profilo della solidarietà. ‘E nel suo essere un ‘giurista degli ultimi”. Dopo una puntuale e tecnica individuazione dei principali riferimenti legislativi e costituzionali del significato semantico della parola ‘cittadino’ e ‘cittadinanza’ e le sue diversificazioni nel tempo, Dalla Torre ha evidenziato il legame fra cittadinanza e solidarietà, definendo la solidarietà ‘il nome secolarizzato della fratellanza’, quella fratellanza auspicata dalla Rivoluzione francese che a differenza di Libertà ed Uguaglianza, mai entrò negli ambiti del diritto, ma che nacque nella Chiesa. Punto nodale una cittadinanza che si esprime nella cura della solidarietà: ‘si è cittadini perché si è solidali, il bene personale è connesso al bene degli altri’ ha continuato il Rettore della Lumsa, lanciando una provocazione, ‘è possibile oggi una nuova cittadinanza?’. È possibile una nuova dimensione della cittadinanza, nella tutela delle cittadinanze deboli? Tutela di immigrati, minori, del patrimonio genetico e ambientale delle generazioni future. Dalla Torre ha concluso ricordando che ‘il ruolo della Chiesa deve essere quello di nutrire e alimentare la nuova società di cittadini dei valori etici senza i quali la persona umana è sopraffatta e violentata’. Forse con l’esempio di Giacomo Villa, ‘martire della giustizia e della carità’ è possibile davvero ricercare una nuova cittadinanza che si fondi sulla fratellanza-solidarietà.

AUTORE: Gaetano Fiacconi